Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, balzo all'indietro dei prezzi

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2009

A dicembre l'inflazione in Italia è scesa al 2,2% ma il 2008 va in archivio con il dato peggiore dal '96: la media è del 3,3%

Scettici i consumatori: «Noi non ce ne siamo accorti»

Dal 4,7% di agosto, a Cagliari l'inflazione è scesa a dicembre, secondo l'Istat, all'1,8%. Una retromarcia clamorosa che incontra le perplessità dei consumatori. L'Adoc: «Non crediamo ai miracoli».
L'inflazione, in Italia, rallenta ancora. E a Cagliari, addirittura, inchioda . A dicembre, stando ai dati provvisori diffusi ieri dall'Istat, l'indice dei prezzi al consumo è sceso al 2,2% dal 2,7% di novembre, confermando l'andamento al ribasso intrapreso già da qualche mese, dopo i picchi dell'estate scorsa. E nel capoluogo dell'isola il salto all'indietro, soprattutto se si va ad esaminare il dato mese per mese (si veda la tabella pubblicata accanto), ha dell'incredibile: l'inflazione scende sotto la soglia del 2%, a +1,8%. Un balzo all'indietro, in appena quattro mesi (ad agosto l'inflazione era a Cagliari del 4,7%), di quasi tre punti percentuali. Nello stesso periodo, a livello nazionale, l'indice dei prezzi ha avuto una contrazione dell'1,9%. Il 2008 si chiude così in frenata, ma resta un annus horribilis , caratterizzato da forti impennate che hanno portato la media dei dodici mesi al 3,3%, il valore più alto dal 1996. Era stata dell'1,8% nel 2007.
LE CAUSE In Italia così come nell'isola, dietro la frenata dei prezzi ci sono soprattutto gli umori del petrolio: dai 150 dollari al barile nel mese di luglio si è arrivati il mese scorso sotto i 40 dollari al barile. L'inflazione ha invertito la marcia a partire dall'autunno, scendendo progressivamente e lasciando prevedere - secondo l'Isae - un ulteriore rallentamento anche per inizio 2009, grazie soprattutto ai ribassi delle tariffe di luce e gas scattati all'inizio del mese. La frenata di dicembre è evidente guardando ai prezzi di benzina e gasolio che hanno segnato cali rispettivamente del 16,3% e 12,7%. Anche i generi alimentari, altri imputati dei rialzi estivi, sono in discesa, seppure molto lentamente. Secondo i dati dell'Istat, infatti, gli aumenti del pane e soprattutto della pasta restano significativi. La pasta di semola di grano duro ha registrato il mese scorso un incremento del 28,2% dal +29,8% di novembre.
LE REAZIONI Il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola parla di «un indubbio sollievo» per i bilanci familiari e, di fronte al raffreddamento dei prezzi comune a tutta Europa, invoca un ulteriore taglio dei tassi Bce per rilanciare l'economia in panne. Secondo le associazioni dei consumatori, però, il calo di dicembre è solo una magra consolazione, visto che l'anno è stato «veramente orribile». Adusbef e Federconsumatori calcolano infatti un'inflazione annua del 5,9% (e non del 3,3% come stimato dall'Istat) con un aggravio di 1.800 euro a famiglia. I sindacati e i commercianti evidenziano invece come del calo dei prezzi ci sia poco di cui andar fieri perché, affermano, il rallentamento è in gran parte causato dalla crisi e dal calo della domanda. Proprio questo è infatti secondo Confcommercio «il vero nodo» dell'economia italiana. La frenata di dicembre, sottolinea Giorgio Santini, segretario confederale della Cisl, è stato determinato «dalla riduzione generale dei consumi e dalla diminuzione delle materie prime più che dalla correzione delle gravi distorsioni del nostro sistema distributivo. È necessario, pertanto, non abbassare la guardia ma aiutare i redditi bassi e medio-bassi di lavoratori e pensionati».
IL CASO-CAGLIARI Nel capoluogo sardo, dietro il calo del 2,9% dell'inflazione da agosto a dicembre, ci sono soprattutto i risparmi alla voce “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”, passata dal +9,8 di agosto al +2,2% di dicembre. I prodotti alimentari e le bevande analcoliche passano dal +7,1% al +4,7%, mentre aumentano bevande alcoliche e tabacchi (da +4,9% a +5%). Ma è tutto oro quel che luccica? Davvero le bizze del petrolio hanno trascinato verso il basso i prezzi al consumo? Giuliano Frau, presidente di Adoc Sardegna, sorride amaro. «Ti accorgi dalle discrepanza tra statistiche e vita reale osservando come i prezzi dei prodotti legati al petrolio, penso per esempio al gas in bombole, non abbiano avuto un adeguato ridimensionamento. Rischiamo di ripeterci: si è velocissimi ad aumentare benzina, gasolio e tutto il resto quando il petrolio sale, ma si è lentissimi nel percorso inverso». Quanto al dato di Cagliari, «io», commenta Frau, «non credo ai miracoli. Babbo Natale è già passato: se c'è qualcuno che possa farci sentire sereni davanti a questi dati, si faccia avanti». ( red. ec. )

06/01/2009