Oggi
CAGLIARI Pubblichiamo in questa pagina una parte della prefazione di Giacomo Mameli al nuovo libro di Massimo Dadea, "La maledizione libertaria. Il racconto di una passione" (Cuec Editrice). Il libro, che oltre a quella di Mameli ha anche una prefazione di Giovanni Maria Bellu, verrà presentato a Cagliari, all Exma, oggi alle 17.30. Ne parleranno, con l'autore Francesco Abate, Mameli e Bellu. È una passione, quella che Dadea richiama nel sottotitolo, che si è nutrita del racconto della storia del medico Bernardino Dadea, protagonista, nella prima metà dell'800, di una polemica rovente nei confronti dell’allora vescovo di Tempio, e poi diventato, a Torino, uno dei più famosi medici omeopati d'Europa; oppure di quella di Sebastiano Dadea che combattè con Garibaldi prima di fondare il periodico "La Gallura"; o delle guasconate di Simone Satta, il nonno materno; oppure delle disavventure del padre, inopinatamente imbattutosi in un gagliardetto fascista; ed ancora dell'impatto con le lettere dei condannati a morte della Resistenza lette in classe dalla Preside della scuola media di Nuoro. Una narrazione che si sviluppa su due piani che procedono in parallelo. Quello personale e quello generale, costituito da una serie di "stanze" di ricostruzione storica e di analisi. «Per decenni – scrive Dadea – la politica ha evitato di tracciare un bilancio, che non fosse reticente e interessato, su quel periodo cruciale della storia della Sardegna che abbraccia gli anni '50, '60 e '70 del secolo scorso e di rispondere ad una semplice domanda: le scelte compiute in nome del binomio Autonomia / Piano di Rinascita, hanno rappresentato per la Sardegna una scommessa vinta oppure persa?»