al comunale di cagliari
di Gabriele Balloi
CAGLIARI Ospite domani al Teatro Comunale (alle ore 19) c’è Maurizio Moretti. Pianista cagliaritano, ormai noto e apprezzato a livello internazionale, esecutore fra i più interessanti della sua generazione. Formatosi inizialmente nel capoluogo sardo, al Conservatorio “G.Pierluigi da Palestrina” dove tutt’oggi insegna, e perfezionatosi in seguito con Aldo Ciccolini, ha intrapreso da oltre vent’anni una carriera che lo vede esibirsi, regolarmente, sul palco dei maggiori teatri in giro per il mondo – un anno fa, ad esempio, il debutto alla prestigiosa sala concerti newyorkese della Carnegie Hall – da solo o con a fianco grandi orchestre e altri insigni colleghi. Dall’Europa al Giappone, dall’America alla Cina, il pianista sardo viene invitato frequentemente a tenere concerti e masterclass, nonché a presenziare nelle giurie di prestigiosi concorsi pianistici. Direttore artistico dell’Ente Musicale di Nuoro, Moretti, incluso relativamente di recente anche fra gli “Steinway Artists”, ha già all’attivo numerose incisioni (Mozart, Beethoven, Schumann, Brahms, Wagner, Ravel ecc.) per differenti case discografiche.
Per l’undicesimo appuntamento con la Stagione concertistica del Teatro Lirico, confezionerà un programma tanto insolito quanto articolato ed eterogeneo. Come in una sorta di personale geografia pianistico-musicale, Maurizio Moretti percorrerà infatti paesaggi, atmosfere, ambientazioni sonore fra loro anche molto distanti. Partendo dal Mozart della «Sonata n.4 in Mi bemolle maggiore K.282», per poi passare attraverso l’«Arabeske op.18» di Robert Schumann, due pagine di Liszt quali «La lugubre gondola» e «Années de pèlerinage. Première Année, Suisse S.160: n.6 Vallée d’Obermann», una silloge chopiniana che prevede due «Notturni» postumi, la «Polonaise n.1 in Do diesis minore op.26», le «Tre Mazurke» dell’op.67, più la «Mazurka n.4 in La minore “Le petit hébreu” op.17». A tutto ciò inoltre verranno aggiunti: due Preludi (dal Libro Primo) di Claude Debussy, il n.2 «Voiles» e il n.9 «La serenade interrompue»; i primi tre numeri dai quaderni di «Música callada» del compositore spagnolo Federico Mompou, e infine l’«Allegro barbaro, Sz.49» di Béla Bartók.