L'appartamento è infatti intestato all'ex compagno, che ora lo rivendica dopo essersi rifatto una vita con un'altra donna. Ma il rione è insorto per tutelare la protagonista della vicenda, una donna di 43 anni con un figlio e gravi problemi di salute
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Per la terza volta l'ufficiale giudiziario accompagnato dalle forze dell'ordine e dagli assistenti sociali è andato a notificarle lo sfratto e per la terza volta è tornato indietro senza allontanarla da quella abitazione di 45 metri quadri in via Fasano, nel quartiere di Sant'Elia a Cagliari, dove risiede da ormai 18 anni.
Protagonista della vicenda una donna di 43 anni con un figlio e gravi problemi di salute. Questa mattina ufficiale giudiziario, polizia, carabinieri, vigili urbani e assistenti sociali sono andati per la terza volta a notificare all'inquilina lo sfratto ordinato dal Tribunale perché non risulta la legittima assegnataria dell'alloggio. L'appartamento è infatti intestato all'ex compagno, che ora lo rivendica dopo essersi rifatto una vita con un'altra donna. La presenza delle forze dell'ordine ha chiaramente attirato l'attenzione: gli una sessantina di abitanti del quartiere, solidali con la 43enne, si sono incatenati per protesta e tre striscioni contro lo sfratto sono stati appesi alle finestre della palazzina. Con loro i consiglieri comunali Marisa Depau, Sel e Enrico Lobina, Federazione sinistra e Presidio piazzale Trento
Come nelle precedenti occasioni, lo sgombero non è avvenuto e il provvedimento è stato sospeso. Sono stati presentati nuovi elementi che saranno valutati domani in una udienza in Tribunale. Tra questi, la certificazione sul precario stato di salute della donna che impedirebbe l'esecuzione dello sgombero.