L'INCHIESTA. Le 25 case di riposo faranno spazio ai condomini solidali
Cittadini che invecchiano: un terzo sono anziani
Erano quasi 34 mila, in città, nel 1991, gli anziani. Un quinto di una popolazione che sfiorava i 184 mila abitanti. Ed erano già 41.351 gli over sessanta nel 2001, quando il capoluogo contava 164 mila residenti. Storia d'oggi. I cagliaritani sono notevolmente diminuiti (150.891 secondo il censimento di tre anni fa), ma la terza età si espande. Quarantottomila gli uomini e le donne che hanno superato i sessant'anni.
IN MUNICIPIO «Cagliari invecchia», conferma Luigi Minerba, responsabile dell'assessorato alle Politiche sociali e salute. «Un andamento che suggerisce e soprattutto impone, all'amministrazione comunale, un cambiamento di rotta per gestire il problema degli anziani in città. L'allungamento della vita comporta problemi sanitari, la cosiddetta pluricronicità. Per questo lavoreremo a stretto contatto con la Asl e punteremo decisamente sul concetto di promozione più che sulla riparazione. Sul sostegno domiciliare, più che sull'assistenza economica a pioggia». Un lavoro che comporta una vera rivoluzione culturale. «Per gli autosufficienti, anche per affrontare l'altra grande questione legata agli anziani, la solitudine - dice Minerba - stiamo pensando ai condomini solidali». Che poi altro non è che un tuffo nel passato, un viaggio a ritroso, quando i vecchi facevano parte integrante della comunità e godevano di un maggiore rispetto. «Nulla togliendo alle case di riposo, al loro ruolo, visto tra l'altro che il Comune ne ha una propria e Cagliari può contare su altre 24 strutture private, cinque comunità integrate e 19 comunità alloggio per un'offerta complessiva di 450 posti letto, il nostro obiettivo è intervenire sui rioni dove vecchi e anziani vivono con il progetto “Stare a casa”».
I VOLONTARI Un concetto, questo dei condomini solidali, che piace alla Consulta comunale della Terza età, l'organismo che raduna diciannove associazioni e che ha sede a Terramaini. «Cagliari ha trentuno quartieri, in alcuni, come il Cep ma anche Sant'Alenixedda e Fonsarda o Is Corrias di Pirri, che detengono il primato di “rioni più vecchi” - spiega il presidente Tullio Murgia - il rapporto tra gli anziani e il resto degli abitanti è piuttosto elevato. L'età media si aggira sui 50 anni, mentre in altre zone scende sensibilmente». Non solo. «In città, su 68 mila famiglie, 25 mila sono formate da un solo componente. Un numero che a Pirri regala anche altre curiosità, come quella di chi vive da solo in una casa da centocinquanta, duecento metri quadri». Il rischio, per molti, è che con l'avanzare dell'età il viver soli diventi un problema. La non autonomia è un passo breve. «Per questo, come avviene in diverse regioni, si potrebbe, col progetto “condomini solidali”, avviare la convivenza di più persone in uno stesso appartamento. Che - avverte Minerba - non sarebbe necessariamente fatta tra anziani e anziani, ma anche con studenti fuorisede».
SANTISSIMA TRINITÀ Altra questione, la degenza in ospedale. Non sempre facile, spesso insopportabile. Reparto di Geriatria, Santissima Trinità. «Sono qui da ieri, avevo 38 di febbre e sono finita in un letto nel corridoio». Solleva le spalle come rassegnata ma la rabbia si fa strada e parla. «Eccola la sanità, ecco i tagli. Per questo sono vicino alla porta d'ingresso del reparto». Lo sarà fino a stamani, quando Geriatria chiude per riaprire nel padiglione dell'ex Chirurgia generale. Si cambia per necessità, «per consentire la disinfestazione massiva di tutto il reparto», spiega la Asl. C'erano le formiche, tra i malati. Scoperte da un'assistente su una paziente.
Andrea Piras