Rassegna Stampa

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Merci contraffatte, caos in Comune: dal centrosinistra stop ai divieti

Fonte: web Castedduonline.it
2 aprile 2014

Con 21 voti contrari la maggioranza che sostiene Zedda dice no alla richiesta di un'ordinanza per piazzare in città cartelli contro la vendita abusiva delle merci contraffatte, esplode la polemica

 

Autore: Federica Lai il 01/04/2014 21:01

 

Commercio illegale di merci contraffatte nelle strade di Cagliari, il caso finisce in Consiglio comunale con una mozione presentata dal gruppo di Forza Italia. "Chiediamo di mettere ordine in città - ha spiegato il consigliere Maurizio Porcelli - e di avere la possibilità di camminare nei marciapiedi senza dover inciampare sulla merce falsa che viene venduta nelle vie del centro. Il sindaco deve emettere un'ordinanza chi vieti la vendita in tutta la città, con l'affissione di cartelli nelle strade con una più alta concentrazione del fenomeno". Ma la mozione viene respinta con 21 voti contrari. "Sulla questione esiste da anni un tavolo aperto con il Prefetto - ha sottolineato il sindaco, Massimo Zedda - ma il problema è trovare dei locali dove sistemare la merce sequestrata".La mozione. "Si chiede al sindaco e alla Giunta di installare presso i principali luoghi di shopping cittadino appositi segnali verticali che informano che l'attività in questione, costituendo reato, è punita dalla legge. E di voler impiegare il corpo della Polizia municipale, con adeguata dotazione strumentale, e, se del caso, previa apposita formazione, in attività di prevenzione e repressione del fenomeno". "Non spacciate per buonista e propositivo questo documento - ha attaccato il consigliere del Gruppo Misto, Claudio Cugusi - Semmai serve un intervento della Regione, in particolare dell'assessorato al Lavoro, per attivare delle politiche attive del lavoro a Cagliari, rivolte anche a queste persone". "È vergognoso che votiate contro questa mozione - ha replicato Giuseppe Farris, capogruppo di Fi - lo stesso Renzi, come sindaco di Firenze, ha fatto inserire dei cartelli di divieto nella sua città".