Castello, il quartiere ancora senza campi sportivi. Gli spazi sopra il parcheggio Apcoa di viale Regina Elena, oggi in mano a un privato, potrebbero essere messi in discussione. La riqualificazione è ferma da dieci anni e la zona è preda dei vandali. Zedda: “Via ai lavori in tempi brevi o nuova gara per l’assegnazione dell’area”.
CAGLIARI - Il nuovo giardino sotto le mura di Castello, fresco di inaugurazione e ancora immacolato da graffiti e atti vandalici, fa a pugni, visivamente parlando, con i seimila metri quadri che, a poca distanza, sovrastano il parcheggio sotterraneo dell’Apcoa. Lì, tra rifiuti, maxi-graffiti sul terreno, grate strappate dal pavimento e panchine distrutte, l’area è meta esclusiva di ignoti vandali. E pensare che il progetto presentato dieci anni fa da Giampiero Solinas, presidente di un'associazione sportiva che ottiene il via libera dal Comune l’anno scorso, prevede la realizzazione di due campi di calcio, uno di volley e uno di basket, un bar e spogliatoi, tutto a spese del privato.
A oggi, però, non si conosce neanche la data di inizio dei lavori. L’ultimo atto “politico” legato alla vicenda porta la data di giugno 2013: il Consiglio comunale vota a favore la proroga della convenzione col privato, c’è tempo fino al 2033. Tuttavia, adesso tutto potrebbe tornare in discussione. Venerdì, durante l’inaugurazione della nuova area verde tra la terrazza del bastione Saint Remy e una delle pareti laterali del parcheggio interrato di viale Regina Elena, il sindaco Massimo Zedda è deciso nell’affermare che “il privato deve far partire i lavori in tempi brevi, sennò sarò costretto a rimandare a gara lo spazio, è collegato ad altre aree da riqualificare. Non c’è nessun controllo di sicurezza, il rischio è che anche l’area appena inaugurata finisca nel mirino dei vandali”. Zedda aggiunge che conosce le difficoltà economiche del concessionario, “noi abbiamo fatto il possibile sbloccando la vicenda un anno fa”, atto compiuto perché il privato “aveva comunicato che aveva bisogno di tempo”.
Già, il privato: Giampiero Solinas, presidente dell’associazione sportiva “New Point San Giovanni”, resta sereno nonostante le parole del sindaco: “Sono in attesa di una conferenza di servizi che è stata prevista da tre assessorati comunali, indispensabile per farmi capire come devo procedere”. Gli assessorati sono quelli dell’Urbanistica, delle Attività produttive e dello Sport. E la conferenza di servizi alla quale fa riferimento Solinas (l’undicesima, dal 2004 a oggi) serve per capire, dopo una miriade di cambi del progetto, cosa può essere costruito oggi nel fazzoletto di terra con vista sul Terrapieno. Ma Giampiero Solinas, forse perchè stremato dal decennale calvario, è altrettanto serafico nell’affermare che “il sindaco può anche rimettere a bando l’area, mantenendo però l’impegno a realizzare strutture sportive dedicate ai bambini delle scuole dei quartieri storici”.
La vicenda dei campetti mai realizzati sopra viale Regina Elena inizia nel 2004: Giampiero Solinas vince l’appalto pubblico per realizzare le strutture. Due anni dopo firma la convenzione col Comune, durante il secondo quinquennio di Emilio Floris: quindici anni di tempo, 234mila euro, con la promessa che la maggior parte dei fondi li mette il Comune. Così non accade, anzi: è tutto un susseguirsi di ritardi, tra cambi di progettazione richiesti dallo stesso Comune, dieci conferenze di servizi andate a vuoto e autorizzazioni arrivate in ritardo. Nel 2011 sopra la poltrona più importante di palazzo Bacaredda si siede Massimo Zedda. I lacci del Patto di stabilità non permettono al Comune di destinare un solo centesimo. I danni provocati dai vandali fanno salire il conto fino a un milione di euro. Giampiero Solinas va alla ricerca dei fondi necessari, tra altri "privati" e richieste alle banche. Sul punto, massimo riserbo: “No comment, a breve potrebbero esserci delle novità”.