POETTO. Ma c'è chi ancora non si fida: «Ne abbiamo passate tante, restiamo in attesa»
Legge “salva-baretti”, titolari felici: adesso aspettiamo il Pul
C'è soddisfazione, ma anche cautela. Il testo del ddl del Senato ormai noto come “salva-baretti” tranquillizza i gestori, che allo stesso tempo rimangono cauti. Almeno per ora. I loro permessi, ufficialmente, sarebbero dovuti scadere a giugno, con l'opportunità di un rinnovo per altri sei mesi in attesa del Pul e in base ai lavori in corso nel litorale. Insomma, c'era il pericolo di smontare e rimontare i manufatti un'altra volta come l'anno scorso. Con la norma approvata a Palazzo Madama, tutto questo (in questi casi il condizionale è d'obbligo) non dovrebbe più esserci.
I TITOLARI «È una buona notizia, già nell'aria da tempo», spiega Alessandro Cogoni, proprietario della Sella del Diavolo, attività della Prima fermata, «ma sinceramente ancora non mi fido, ne abbiamo passate tante e di conseguenza non me la sento di dire che è tutto risolto. La norma del Senato è chiara, certamente male non può fare». Contento anche Maurizio Marongiu, titolare del Twist: «È una norma di buon senso, non a caso voluta da partiti di diversi schieramenti. Ora siamo più sereni, di sicuro si era venuta a creare una situazione assurda, non era possibile togliere e rimettere i manufatti, fare l'istanza, nel frattempo licenziare tutti i dipendenti». C'è chi ha speso, per completare tutte le procedure, anche quarantamila euro.
IL PUL Ora tutti rimangono in attesa del Pul, che una volta approvato definitivamente dal Comune dovrebbe sistemare definitivamente i baretti (che dovranno spostarsi in un'altra zona della spiaggia, ma i titolari manterranno le loro concessioni fino al 2020). «Una pianificazione generale che dà maggiori certezze non può mai essere un problema», spiega Luigi Molinari, della Fiba Confesercenti. «Vorrei ricordare che la norma del Senato riguarda tante zone della Sardegna, il Poetto è stato una cassa di risonanza importante, ma la stessa situazione si viveva anche da altre parti».
AL LAVORO Anna Frongia, titolare del Nilo, dal 10 agosto, giorno in cui ha riaperto il baretto, non ha chiuso per neanche un giorno: «Ho lavorato anche a Natale», spiega la commerciante, «d'altronde questo non è un periodo in cui bisogna fare gli schizzinosi, dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e fare in modo che le cose vadano bene». Anche questo inverno, nei giorni di pioggia, qualche cliente è arrivato: «Quelli più affezionati sanno che siamo sempre aperti, e ci vengono a trovare anche solo per un bicchiere d'acqua».
Piercarlo Cicero