Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fra i saldi quest’anno spunta l’hi-tech

Fonte: La Nuova Sardegna
7 gennaio 2009

MERCOLEDÌ, 07 GENNAIO 2009

Pagina 1 - Cagliari

CORSA AGLI ACQUISTI



Domani via alla vendita a prezzi scontati, i consigli di Confcommercio




CAGLIARI. Non solo giacche, scarpe, cappotti e giubbotti ma anche telefonini cellulari, apparecchi stereo, computer, lettori mp3 e tutti gli altri prodotti che seguono le mode stagionali, quelli che le aziende aggiornano in continuazione per favorirne la vendita. Per chi ha aspettato i saldi domani è il gran giorno: via alla vendita coi prezzi scontati, è arrivato il momento di acquistare i capi d’abbigliamento che mancano, magari anche per portare a casa l’ultimo televisore al plasma e concedersi un lusso che a dicembre appariva fuori portata. Non c’è crisi che tenga, l’ufficio studi di Confcommercio ha fatto i conti, basati su previsioni di mercato: la famiglia media spenderà 346 euro, l’uscita pro capite sarà di 139 euro. Meno che nel resto d’Italia, dove si arriverà a 173 euro. Ma pur sempre tanto, a parziale smentita di chi aveva previsto un inverno finanziariamente gelato per molti settori del commercio al dettaglio. I numeri dicono il contrario perchè saranno almeno 125 mila le famiglie pronte ad approfittare degli sconti per una spesa complessiva di 43 milioni, pari al 21 per cento del fatturato annuo del settore dell’abbigliamento e degli accessori. Il dato è in linea con quello dell’anno scorso, come dire che la contingenza economica nazionale e internazionale non sembra destinata a incidere più di tanto sull’attività invernale dei commercianti: «Una spesa non dissimile da quella prevista - conferma Giancarlo Deidda, presidente della Confcommercio provinciale - che darà sicuramente luogo a situazioni a macchia di leopardo, con le consuete concentrazioni della spesa nei centri urbani più popolosi». Nel complesso però - secondo Deidda - non si registreranno variazioni significative rispetto all’anno scorso. E’ certo, ci sarà gloria anche per gli altri settori del commercio: «Benchè il settore della moda continui a fare la parte del leone - avverte Deidda - rispetto agli anni passati prendono sempre più corpo i saldi di prodotti che non appartengono all’abbigliamento. Questo perchè il concetto di saldo, vale a dire di prodotto che ha carattere stagionale o di moda, suscettibile di deprezzarsi notevolmente se non viene esitato entro breve tempo, ormai va esteso anche ad altri settori». Basti pensare ai telefoni cellulari, i cui modelli invecchiano nello spazio di una stagione perchè vengono continuamente aggiornati e migliorati. Oppure alle apparecchiature hi-tech, i lettori portatili di musica, gli stessi computer. Le esigenze del mercato, pilotate dai produttori, cambiano ormai da un mese all’altro e il commerciante che non riesce a svuotare dalle rimanenze il proprio magazzino rischia di dover affrontare consistenti perdite. Da qui le offerte, veri e propri saldi, che garantiscono un rientro fondamentale sugli investimenti delle aziende commerciali.
Coi saldi invernali arrivano gli immancabili consigli per gli acquisti, ancorati a regole che la Confcommercio cerca di consolidare in tutta Italia. Quelle più importanti sono indicate nella legge regionale sul commercio, prima su tutte la certificazione del prezzo iniziale del prodotto, la percentuale di sconto e il prezzo finale proposto al consumatore. E’ un aspetto importante, perchè garantisce al cliente le informazioni indispensabili per orientarsi fra le offerte: non basta sapere che un prodotto costa poco, è fondamentale sapere quanto costava a dicembre.
A parte i soliti suggerimenti per evitare di finire imbrogliati, di cui sono prodighi soprattutto i servizi televisivi di questi giorni, Confcommercio ricorda alcune norme legate all’acquisto dei prodotti in saldo. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato - è scritto in una nota - è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante «a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme». In questo caso - avverte la Confcommercio - scatta l’obbligo per il negoziante di occuparsi della riparazione o della sostituzione del capo e nel caso questo risulti impossibile la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Tutto questo purchè chi acquista denunci il vizio riscontrato nel prodotto entro due mesi dalla scoperta del difetto. Confcommercio avverte che non c’è l’obbligo di provare i capi e che le carte di credito devo essere accettate da parte del megoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la convenzione.