La protesta
Dopo Napolitano il presidente Pigliaru. «Al Governatore - dicono - vogliamo spiegare quel che è successo, ci piacerebbe raccontare la nostra vicenda sperando che lui, da accademico, capisca più di ogni altro l'incredibile beffa di Molentargius». La storia di chi per otto anni ha lavorato nel parco cominciando la lunga esperienza quando ancora l'Area protetta non aveva una struttura organizzativa. Poi ancora avanti, dentro l'ente parco che dal 1991 potè far affidamento ai un preciso programma di salvaguardia da 120 miliardi di lire». Dal 2005 in poi Molentargius ha fatto affidamento su un cofinanziamento di circa un milione e 400 mila euro dalla Regione che nel 2012 ha destinato altri 20 milioni per la valorizzazione ai fini didattici e turistici, per il recupero produttivo delle saline e dell'edificio in disuso. «Nonostante ciò - hanno scritto i precari messi fuori dall'organico - l'ente non è stato in grado di stabilizzare il personale. I lavoratori hanno avuto una serie di tipologie contrattuali differenti, sempre in regime di proroga e di precarietà, mentre da gennaio 2011 è stata avviata, mai conclusa, una selezione pubblica per il direttore, per cui si sono avvicendati: un direttore facente funzioni (ora vicedirettore), poi il direttore dell'Area marina di Villasimius, infine un dirigente della Provincia. Mentre lo Stato tenta di eliminare il precariato dagli enti pubblici, la parte politico-dirigenziale del parco sceglie di trasformarsi da ente competente nelle tematiche ambientali, a ente para-comunale.