La commissione Bilancio del Senato approva la svolta per i chioschi sul litorale cagliaritano
Autore: Federica Lai il 27/03/2014 20:58
Dal Senato una norma che salva i baretti del Poetto. Cade l’obbligo di smontaggio dei chioschi se realizzati “legittimamente e in conformità alla concessione”. Oggi la commissione Bilancio in Senato ha approvato il disegno di legge contenente un norma che tutela i manufatti amovibili che non dovranno essere smontati "fino alla scadenza della concessione stessa, senza necessità di nuova istanza, assicurando il pagamento dei relativi canoni concessori dovuti ai sensi delle vigenti disposizioni normative". Il ddl, che ora verrà esaminato dalla Camera dei deputati, riguarda il litorale cagliaritano e altre spiagge sarde oggetto di revisione.
"Apprendiamo con grande soddisfazione - dice Alberto Bertolotti, presidente del sindacato Balneari della Sardegna - l'approvazione del disegno di legge che garantisce continuità e tutela gli operatori e i titolari dei chioschi in possesso di concessioni demaniali. Al Poetto c'era una situazione confusa che in assenza di regole certe rischiava di compromettere il rilancio del lungomare cagliaritano, e di mettere in ginocchio i gestori che hanno investito risorse importanti per tenere in piedi le attività".
"Questo Parlamento proprio non ce la fa a non fare regali a chi ha costruito sul demanio pubblico e a chi sfrutta le spiagge". E’ quanto dichiara, invece, il leader dei Verdi Angelo Bonelli criticando l'emendamento cosiddetto "salva baretti" approvato nel Ddl Enti Locali in Commissione al Senato. "Si tratta della riproposizione di una norma gia' presentata nel decreto legge 126 del 2013 contro la quale ci siamo battuti con forza - conclude Bonelli -. Dopo il condono dei canoni non pagati per i balneari, introdotto nella legge di bilancio, ecco apparire un l'ennesimo 'cadeau' in un emendamento approvato dal Senato: per chi ha costruito sul demanio pubblico (spiagge, coste di fiumi e laghi), case in legno, cabine, bungalow o sistemato roulotte fisse o altri manufatti non previsti dalle concessioni, lo Stato chiude tutti e due gli occhi".