Il presidente sta ritrovando l’entusiasmo perso e non apre agli americani
Conti, Cossu, Avramov e Nenè in scadenza, solo i primi due certi del rinnovo
di Roberto Muretto w
CAGLIARI La cessione del Cagliari sembra sempre più lontana. Massimo Cellino non solo è saldamente in sella, ma ogni volta che rilascia un’intervista dice cose che confermano quanto il presidente sia legato alla società e quanto non possa fare a meno del calcio. «Quando ho capito che la squadra aveva bisogno di me - ha detto mercoledì notte nella “pancia” del Sant’Elia - sono tornato. I tifosi stiano tranquilli, non retrocediamo. I ragazzi si sono rimessi a giocare a pallone, cosa che nelle ultime partite non avevano fatto. Dopo questa vittoria sono più tranquilli e nelle prossime gare faranno anche meglio». Non sono parole di chi sta per mollare tutto. E dopo la bocciatura della Football Association (ha presentato ricorso) per l’acquisto del Leeds, l’addio del patron è sempre meno probabile. Gli americani. C’è un altro segnale che fa intuire le intenzioni del presidente. Non ha mai detto una sola parola sul fantomatico gruppo rappresentato da Luca Silvestrone. E anche quando quest’ultimo è uscito allo scoperto, tra l’altro senza dire in modo chiaro di essere interessato all’acquisto del club, non ha fatto commenti. E’ lo stesso atteggiamento che Cellino ha tenuto in passato quando ha ritenuto i probabili acquirenti poco affidabili. «Mai e poi mai - ha sempre detto - lascerei il Cagliari nelle mani di chi non gli può garantire un futuro all’altezza. Sono troppo innamorato di questa squadra per farlo». La sensazione generale è che si tratti di un film già visto. Lo stadio. Ma c’è di più. Gli spiragli di portare la capienza del Sant’Elia a sedicimila posti hanno restituito il sorriso al presidente. Le sue parole sul questore, elogiato in modo palese (cosa che non capita spesso), confermano della volontà di andare avanti in un progetto che sembrava naufragato e che invece sta riemergendo. Non quello di realizzare un centro commerciale all’interno dell’impianto (cosa impossibile), ma rifare la struttura con criteri moderni e renderla confortevole. Se per la sfida del 6 aprile con la Roma aprirà il settore Distinti, probabilmente Cellino ritroverebbe gli stimoli che aveva perso. Il Leeds. Il ricorso contro la decisione della FA lo sta preparando lo studio legale inglese a cui Cellino si è affidato. Intanto la GFH, la società che ha venduto al patron rossoblù il 75 per cento delle quote, ha chiesto all’imprenditore sardo di pagare le spese di gestione (stipendi dei dipendenti e affitto delle strutture) anche del mese di marzo. Invito pare sia destinato ad essere rispedito al mittente perchè Cellino non ha nessuna intenzione di esporsi ulteriormente in attesa dell’esito del ricorso. Il patron si sarebbe comunque cautelato e se la bocciatura dovesse diventare definitiva, le somme anticipate gli verrebbero restituite. I suoi avvocati sono convinti di ribaltare la sentenza ma le chanche, al momento, non sono molte. Rinnovi. Andrea Cossu e Daniele Conti sono in scadenza di contratto.Da questo momento il capitano e il trequartista potrebbero accordarsi con un’altra società (il regolamento lo consente) e lasciare il club a fine stagione. Non lo faranno perchè entrambi sono legatissimi alla maglia rossoblù e hanno un sogno: chiudere la carriera in Sardegna. Cellino prende tempo e come ha già fatto in altre occasioni vuole che il rinnovo non venga dato per scontato ma guadagnato sul campo. Conti è ancora integro ed è un giocatore fondamentale. Lo stesso discorso vale per Cossu, che Lopez quest’anno ha molte volte spedito in panchina. Un argomento che prima o poi dovrà essere affrontato, anche se con molta probabilità l’epilogo sarà positivo. In scadenza ci sono anche il portiere Avramov e il brasiliano Nenè. Resteranno? Il primo sta dimostrando di essere un giocatore affidabile anche se un po’ avanti con gli anni. L’attaccante vorrebbe restare ma le intenzioni della società sembrano diverse. Ma se gioca un finale di campionato super, il Cagliari potrebbe ripensarci.