IL PUNTO. Poetto e adeguamento del Puc al Ppr gli obiettivi di “Sardegna pulita”
Dore: bisogna accelerare sul Piano del centro storico
Ha incassato il colpo basso con diplomatico distacco: «Perché in fondo, sul piano politico, ho ottenuto un buon risultato personale». Giovanni Dore, avvocato e console onorario del Belgio, consigliere eletto a palazzo Bacaredda con l'Italia dei valori e poi fondatore del gruppo Sardegna pulita, ha già archiviato la mancata elezione in Consiglio regionale. Sui primi due anni e mezzo di consiliatura non ha mutato parere, spiegato ai suoi elettori in vista del voto regionale dello scorso 16 febbraio: «Ho guidato il partito in città ben sostenuto da alcuni iscritti, con i quali ci siamo prodigati per creare una solida coalizione con tutto il centrosinistra e affrontare una difficile competizione elettorale, al termine della quale, oltre ad aver contribuito all'elezione del sindaco, abbiamo eletto, per la prima volta, due consiglieri comunali - tra i quali ho avuto la fortuna di essere il più votato - e ottenuto la nomina nella nuova Giunta di un nostro storico dirigente, da tutti stimato come persona competente e galantuomo, come assessore ai Servizi tecnologici».
Perché allora lo strappo con Idv e la candidatura alle regionali con i Rossomori?
«Un epilogo quasi scontato, dopo un anno di travaglio legato al mancato accoglimento dei nostri appelli sulla creazione di un soggetto federale, la redazione di un codice etico e la scelta di ignorare la questione morale creatasi sia all'interno del partito che nella politica sarda».
Nel gruppo che ha contribuito a fondare, in seguito all'inchiesta sul peculato a carico dell'attuale segretario Giommaria Uggias, sono confluiti molti ex Idv: continuerete a sostenere la maggioranza in Consiglio?
«Siamo e resteremo in maggioranza».
Con quali obiettivi?
«Sostenerla e darle continuità amministrativa. Restano due anni e mezzo di lavoro, credo bastino per portare a compimento alcuni dei progetti tra i più attesi dalla città».
In ordine di importanza.
«Poetto, adeguamento del Puc al Ppr, l'approvazione del Piano particolareggiato del centro storico, lo stadio».
In tanti contestano il parco con parcheggio interrato sotto le mura di Castello.
«La capacità di un'amministrazione sta nel decidere ma anche nel sapere ascoltare. Qualità che alle forze di centrosinistra non manca».
Spesso ha sottolineato una certa lentezza nell'azione amministrativa.
«È risaputo che una nuova Giunta realizzi più cose e raggiunge un maggior numero di obiettivi nella prima parte di consiliatura. Credo che la nostra amministrazione, anche per inesperienza, abbia atteso un po' troppo prima di affrontare con forza diversi temi».
Tempo scaduto?
«Possiamo ancora farcela».
Da dove partirebbe?
«Al Poetto ci siamo già. I lavori sono stati avviati e credo che i tempi annunciati dal sindaco saranno rispettati».
In ritardo sull'adeguamento del Piano urbanistico al Piano paesaggistico regionale.
«Lo siamo anche con il Piano per il centro storico. Ma credo che due anni e mezzo possano essere sufficienti per concludere l'iter burocratico. Si tratta soltanto di dare un'accelerata per centrare tutti gli obiettivi che la città aspetta».
Pietro Picciau