Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Troppi errori e carenze: il progetto resta al palo

Fonte: L'Unione Sarda
26 marzo 2014


IL VERBALE. Ecco le motivazioni del no all'ampliamento

 


Mancano documenti e certificati. Tanti. Non due o tre. Poi ci sono errori nei progetti, alcune carte depositate «non risultano leggibili», a volte nei progetti non sono stati considerati aspetti importanti come «l'azione del vento» sulle strutture di metallo. Ecco perché la strada per l'apertura del Sant'Elia, almeno a 12mila spettatori, non è conclusa.
Ma nel percorso indicato dalla Commissione provinciale di vigilanza c'è un macigno che rischia di bloccare ancora per molto l'inaugurazione dei Distinti e la costruzione della curva Sud. Si tratta della certificazione di «idoneità statica» dell'impianto sportivo che «dovrà escludere inequivocabilmente, senza alcuna eccezione, la possibilità che si verifichino distacchi di materiale di qualsiasi natura che possano arrecare danni alle cose e\o persone, a prescindere dall'esistenza o meno delle reti di sicurezza o altri elementi di protezioni».
Insomma: le reti installate gli scorsi anni nella curva Nord o i tunnel che sono stati pensati per i Distinti e la Sud non bastano. «La pubblica incolumità delle persone dovrà essere garantita dalla sicurezza intrinseca della struttura». In altre parole si dovrà garantire che dalle vecchie tribune del Sant'Elia, ormai in condizioni disastrose, non si stacchi alcun pezzo di cemento armato. Un risultato che difficilmente si potrà raggiungere in tempi brevi.
La certificazione, è scritto nel verbale dell'ultima Commissione di vigilanza, potrà essere depositata anche dopo il parere di conformità al progetto per 16mila spettatori ma, comunque, prima del sopralluogo che darà - chissà quando - il via libera all'apertura degli spalti.
Oggi in Prefettura si riuniranno i tecnici di Comune, Genio civile e Cagliari calcio. Si parlerà anche dei proiettori che «non sono dotati di sistema di collegamento di sicurezza». Ma le osservazioni non finiscono. I parametri della «pericolosità sismica» sono sbagliati. Quelli indicati nei progetti di riqualificazione del Sant'Elia si riferiscono a un punto preciso del «reticolo nazionale» mentre «la Sardegna risulta essere al di fuori del medesimo reticolo». Nel frattempo si avvicina giugno, quando il Cagliari dovrà indicare alla Lega calcio uno stadio da almeno 16mila spettatori.
Michele Ruffi