Il ministro nega l’ipotesi del bonus e conferma: niente benefici per i pensionati
ROMA Nessun bonus in busta paga per i lavoratori dipendenti e nessun beneficio fiscale diretto anche ai pensionati: il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, conferma che «la scelta per l’aumento di 80 euro in busta paga resta quella annunciata da Renzi, ovvero un intervento sull’Irpef e sulle detrazioni da lavoro dipendente». Scelta che non piace ai pensionati che parlano di «ingiustizia». Mentre sul fronte lavoro «la dinamica dell’occupazione continuerà ad essere molto pesante» anche nel 2014, con una situazione ancora di «grande sofferenza»: in «una sorta di terra di mezzo» tra «la coda della crisi ed i primi segnali di ripresa», dice il ministro nel corso dell’audizione in commissione Lavoro della Camera sulle linee programmatiche del dicastero. Sulla questione esodati (rimasti senza lavoro e senza pensione con l’innalzamento dell’età pensionabile introdotto dalla riforma Fornero) assicura, invece, che «stiamo provando a capire come, coagendo con il Parlamento, si possa dare una risposta strutturale. Stiamo lavorando» in questo senso, «vorremmo evitare di arrivare alla sesta misura di salvaguardia». In generale, il ministro sottolinea più volte l’azione del governo «in una logica di rilancio e sviluppo dell’economia e di costruzione della coesione sociale». E la volontà di «accelerare al massimo» il recupero dell’occupazione e la ripresa. Per questo torna a difendere anche il dl con le nuove norme sui contratti a termine (tre anni senza causale e fino a otto proroghe) e l’apprendistato: «Non è vero che aumenta la precarietà», anzi «creerà occupazione perché è meglio avere persone che hanno la proroga del contratto per tutti i 36 mesi». E le imprese «non avranno più la scusa di trovarsi di fronte a norme pesanti e lunghe nelle procedure dal punto di vista burocratico». Ma sul dl lavoro (e qui sono forti le critiche della Cgil) a tornare a chiedere modifiche è anche la minoranza di sinistra del Pd: «Sono sbagliate le misure che compromettono una tendenza già bassa alla stabilizzazione. Credo che il decreto dovrà essere modificato in Parlamento», dice Gianni Cuperlo. Poletti rilancia anche l’allarme sulle risorse per la cassa in deroga: per il 2014 «manca all’incirca un miliardo, senza garanzie di copertura «rischiamo di avere problemi sociali».