IL CASO. Vanno al market ed escono senza pagare. Il questore: «È un reato»
Riecco la spesa proletaria
Prima hanno protestato davanti all'assessorato comunale alle politiche sociali in via Abruzzi perché da mesi non ricevono i sussidi destinati alle persone meno abbienti. Poi nel pomeriggio hanno deciso di riesumare la pratica della spesa proletaria in voga negli anni Settanta, facendo acquisti in due market - l'Auchan di Santa Gilla e l'Ld di via Simeto - e andando via senza pagare. Un'azione dimostrativa che è costata la denuncia per furto a un gruppo una decina di donne, fermate e identificate dalla polizia. «Non abbiamo i soldi per dare da mangiare alle nostre famiglie e ai nostri figli», hanno spiegato agli agenti.
IL QUESTORE Un episodio sul quale è voluto intervenire il questore Filippo Dispenza: «C'è tutta la comprensione umana possibile per queste persone che hanno gravi difficoltà economiche che non consentono loro di sfamare le loro famiglie - ha dichiarato -, ma come Questore devo richiamare l'attenzione di queste persone che tali comportamenti sono illegali ed in ogni caso costituiscono reato di furto aggravato. Episodi di questo genere rischiano di degenerare in rapine quantomeno improprie. Sarebbe opportuno si rivolgessero in maniera anche più pressante, senza porre in essere alcuna violenza, ai servizi socio-assistenziali del Comune».
LA PROTESTA Cosa che le protagoniste del raid avevano fatto rumorosamente in mattinata insieme a un centinaio di altre persone nella loro stessa situazione. Tra loro Sara Cadoni, 30 anni, quattro figli e il quinto in arrivo: «Da dicembre non prendo il contributo, dovrò andare a rubare». In una mano le bollette non pagate, nell'altra il certificato d'invalidità: «Sino a gennaio il Comune mi dava un sussidio di 400 euro, da due mesi non prendo niente», si lamenta Vittorio Nairi. Poco dopo mezzogiorno nel caseggiato dei veleni è arrivato anche l'assessore Luigi Minerba. «L'emergenza c'è», ha ammesso. «Stiamo cercando di fare il possibile per contenere i disagi. A febbraio abbiamo avuto un picco di domande. I servizi territoriali hanno aumentato l'erogazione di diecimila euro, ma i soldi sono quelli che sono».
LA MINORANZA Gianni Chessa, capogruppo consiliare dell'Udc tra i banchi di via Roma, la vede in modo diverso: «Nella casse comunali ci sono soldi fermi. Abbiamo 35 milioni bloccati per i contenziosi e il fondo di riserva». Minerba prende tempo: «È un ipotesi, va inquadrata in un discorso generale di bilancio. In ogni caso il problema non si risolve dando un contributo questo mese, ciò che manca sono la casa e il lavoro».
Sara Marci