A segno la “moral suasion” della giunta Pigliaru, Marconi il primo a dimettersi, l’assessore Maninchedda: “Si apre una fase diversa, tutti dovranno collaborare”
Carlo Marconi ha lasciato l'incarico di amministratore unico di Abbanoa
.CAGLIARI. Carlo Marconi, amministratore unico di Abbanoa, si è dimesso ieri con una laconica lettera in cui il manager annuncia di lasciare l’incarico «per sopravvenuti impedimenti personali». E’ il risultato di quell’operazione di «moral suasion» che l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, aveva intrapreso da subito, (è in carica dal 14 di questo mese).
Con questo atto, la Regione può aprire una fase nuova nella recente storia del gestore idrico. E Maninchedda lo sottolinea con una breve dichiarazione in cui afferma che la Regione prende atto delle dimissioni e manifesta particolare apprezzamento per la sensibilità dimostrata dall’amministratore unico: «Si apre ora una fase nuova per Abbanoa», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, «alla quale tutti i soggetti coinvolti - ex Ato, Comuni, Regione, management, personale, banche - sono chiamati a partecipare con spirito costruttivo e conclusivo. La Regione farà la sua parte».
In una settimana, Maninchedda ha studiato le carte di Abbanoa e ha avuto una serie di incontri. Alla fine gli errori di gestione - che pure non sono mancati - sono solo una parte delle malattie di cui soffre il sistema idrico regionale. Un sistema che la Regione intende riformare facendo chiarezza sui conti e sui compiti di tutti i soggetti in campo. Il servizio idrico costituisce una funzione essenziale per lo sviluppo dell’intera regione.
Nella prossima assemblea dei soci che, tra l’altro, segnerà l’ingresso ufficiale della Regione come primo azionista con il 46 per cento delle quote, si farà piena luce sui conti; ottocento milioni di rosso sui quali la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per peculato e abuso di ufficio. Le dimissioni di Marconi serviranno alla Regione per avviare la revisione dell’assetto generale del sistema e della governance, del nuovo ruolo e delle responsabilità che dovrà avere l’Ato. Abbanoa oggi non decide né sugli appalti, né sulle tariffe: un’anomalia per un gestore.