Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il nuovo volto del Poetto

Fonte: L'Unione Sarda
24 marzo 2014


Nei 650 metri davanti all'Ippodromo ridotta la strada e spostati gli alberi

 

Dopo due mesi di lavori si vede il cambiamento



 

L'aiuola spartitraffico non esiste più, almeno non come tutti la conoscevano. Neanche la strada è quella di un tempo (molto recente): si è ridotta della metà, delimitata ai lati e percorsa al centro da una lunga e ininterrotta striscia gialla, simbolo universale di “lavori in corso”. Ci si aspetterebbe anche l'inevitabile presenza di operai e mezzi meccanici in movimento, però ieri era sabato e di ruspe in azione non c'era l'ombra. Ma nei circa 650 metri che dividono il canale dell'idrovora (all'altezza del nuovo ospedale Marino) a via Isola San Pietro (alla fine dell'Ippodromo) il Poetto ha già cominciato a cambiare volto. Una metamorfosi avvenuta nelle ultime settimane, da quando il 10 febbraio maestranze e macchinari dell'impresa “Porcu&Figli spa” hanno sventrato l'asfalto, eliminato i cordoli, piazzato tubature e spostato verso il mare le decine di alberi che ancora due mesi fa dividevano i sensi di marcia.
10 MILIONI È in corso la “rivoluzione” della spiaggia dei Centomila, l'ambizioso progetto da 10 milioni e mezzo di euro studiato dall'amministrazione comunale e che un domani - in teoria il 31 luglio del 2015 - consegnerà ai cagliaritani un lungomare stravolto e nuovo di zecca con piste per le biciclette e i podisti, corsie riservate ai mezzi pubblici, strisce di rispetto dell'arenile (il così detto ecofiltro), zone a traffico limitato, chioschi meno invasivi rispetto agli attuali e verde, tanto verde. «Da oggi stiamo lavorando», aveva detto il giorno del via agli interventi Ignazio Cogoni, direttore tecnico del cantiere, mentre i responsabili (Sandro Pinna ed Emanuele Mancosu) avevano spiegato che «la viabilità cambierà con l'avanzare degli interventi, con l'inevitabile riduzione della carreggiata». Un po' complicata da spiegare la divisione delle opere: ci sono tre “ambiti” (A, B e C), sette lotti e nove fasi per complessivi tre chilometri e mezzo di percorso in un lungomare “diviso” longitudinalmente in due parti da Marina Piccola al territorio quartese. Quando le ruspe dovranno scavare su un lato, lasceranno libero l'altro per consentire il passaggio dei mezzi e «arrecare il minimo disagio possibile a residenti e bagnanti», aveva aggiunto Cogoni descrivendo i vari passaggi degli interventi.
GLI SCAVI Un mese e mezzo fa l'impresa ha cominciato col primo lotto, quello che corre davanti all'Ippodromo, chiamato “5-lato sinistro”, cioè la parte esterna (dunque verso la città) rispetto alla spiaggia. L'opera nelle previsioni sarebbe dovuta durare trentasei giorni, poi sarebbe stata la volta dei lotti “5-lato destro” e “4-lato sinistro” per altri quarantasette giorni di lavoro. Dal 10 febbraio a oggi ne sono trascorsi quarantadue, che però togliendo i weekend si riducono a trenta: ne restano sei, ma nel frattempo sembrerebbe essere stato già avviato il lotto numero quattro. Si procede a buon ritmo.
AUTO E BICI Gli operai scavano dalle 7 alle 17,30. Una rete metallica sorretta da alcuni contrappesi divide l'area del cantiere da quella ancora praticabile, larga pochi metri e percorsa contemporaneamente da automobili, biciclette, autobus e residenti che ieri (vista la buona giornata primaverile) a centinaia hanno percorso a piedi e di corsa il lungomare sul tratto di carreggiata destinata a essere sostituita, entro un anno e mezzo, da una vera e propria corsia loro riservata. Dall'altra parte la cinquantina di alberi che divideva le direttrici del traffico è stata avvicinata alla spiaggia e fornita di un sistema di irrigazione, sono stati sistemati i nuovi sottoservizi e, seppure in minima parte, è sparito l'asfalto.
ALTRI LOTTI «Noi invece dobbiamo ancora aspettare», commenta paziente Gabriele Amerio, 66enne titolare da oltre un lustro del baretto “Il Nilo” proprio davanti al cantiere: «Abbiamo perso qualche cliente, anche perché non si può più parcheggiare come prima, poi quando finiranno dovremo spostare il locale di quattro o cinque metri verso l'interno. Speriamo bene». Obiettivo per ora molto lontano: finito col tratto davanti all'Ippodromo (non prima di giugno), il cantiere proseguirà verso gli stabilimenti balneari, poi tornerà al punto di partenza e si dirigerà verso il territorio quartese. Solo a quel punto si penserà alle “fasi 8 e 9”, il tratto che va dalla rotatoria del Lungosaline allo stabilimento Il Lido. Ma saremo già nel 2015.
Andrea Manunza