Istruzione. Il diktat dell'Anci: si aspetterà per avere i dati aggiornati sugli studenti
Congelato il programma in attesa delle iscrizioni per il 2009
Il piano di riordino è stato contestato da alcuni dirigenti e dai comitati dei genitori.
Congelato fino a marzo. Il piano di riassetto scolastico preparato dall' assessorato alla pubblica istruzione rimarrà in attesa fino al termine delle iscrizioni (cioè il 28 febbraio) per il prossimo anno scolastico. Così è stato deciso la settimana scorsa, durante una riunione dell'Anci (associazione nazionale dei comuni italiani): prima di confermare o modificare il programma di riordino delle dirigenze degli istituti si aspetterà di avere a disposizione i numeri definitivi dei nuovi alunni per l'anno scolastico 2009/2010. Cosa cambierà? Il piano prevede l'accorpamento o, viceversa, la separazione delle scuole primarie e secondarie esclusivamente sotto il profilo amministrativo. In sintesi: nessun trasferimento di alunni. Anche se nell'ultimo mese le proteste per l'ipotesi di riorganizzazione non sono mancate: petizioni, mobilitazione dei comitati dei genitori e dei sindacati, lamentele da parte di alcuni presidi.
PIANO RIMANDATO Anselmo Piras presidente vicario dell'Anci regionale, spiega: «Il piano potrebbe restare così com'è ora, ma abbiamo ritenuto fosse meglio aspettare i dati aggiornati delle iscrizioni, soprattutto per le direzioni che si avvicinano o superano di poco il limite di 500 alunni». Chi supererà questa soglia, manterrà la propria autonomia. Gli altri istituti verranno uniti, sempre sotto il profilo dirigenziale, per raggiungerla.
NODO-SANT'ELIA Per ora l'unica certezza è che il complesso Regina Elena-Tuveri-Vittorino da Feltre non verrà separato: era prevista la divisione in tre sedi distinte, una delle quali (la Tuveri) sarebbe stata accorpata alla scuola di Sant'Elia. Una decisione contestata dal dirigente di via Venezia Niccolò Buzzo, che ha scelto di non andare in pensione per evitare quello che lui definisce «una rovina».
Rimarrà in servizio ancora per un anno: «L'importante era salvare la scuola, che sarebbe stata “smembrata” pur avendo i numeri per poter rimanere autonoma».
L'ASSESSORE Edoardo Usai, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Cagliari, ha qualche perplessità: «Se salta l'impianto che abbiamo proposto Sant'Elia rischia di chiudere. L'ipotesi di accorparla alla Tuveri nasce da una certezza: nel corso degli anni si è verificata una diminuzione costante degli alunni. In parole semplici: la scuola rischia di chiudere: salvarla per noi è una scelta politica. Non possiamo permettere che scompaia un presidio dello Stato, forse l'unico, in un quartiere così delicato».
LE PROTESTE Ma le lamentele hanno riguardato anche la scuola elementare Riva, che secondo il piano di riassetto dovrebbe passare dalla direzione scolastica “Satta” al “Santa Caterina”. Una decisione che ha trovato l'opposizione del comitato dei genitori degli alunni: «Prendiamo atto con estremo sconcerto del danno causato alla nostra direzione scolastica dal piano di ridimensionamento», si legge in un loro comunicato.
Che aggiunge: «Non abbiamo timore a definire questa scelta un'azione tesa a punire il lavoro della dottoressa Cambuli, nuova dirigente che in questi mesi è riuscita ad ottenere risultati insperati». Ecco perché «chiediamo di rivedere il piano di ridimensionamento in modo da garantire continuità e stabilità alla scuola e di non procedere allo smembramento attraverso operazioni di questo tipo». E a marzo, dopo i dati definitivi sulle iscrizioni, si affronterà anche questo nodo.
MICHELE RUFFI
30/12/2008