Nomina della Crivellenti, il sindaco accusato di abuso d’ufficio
CAGLIARI L’ultimo, lungo faccia a faccia col pubblico ministero non ha salvato Massimo Zedda dalle accuse di abuso d’ufficio legate alla nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente del teatro lirico. Dall’ufficio del pm Giangiacomo Pilia è partita la richiesta di rinvio a giudizio, ora sarà l’ufficio del giudice a stabilire in quale data si svolgerà l’udienza preliminare. Nel frattempo l’inchiesta, formalmente chiusa, potrebbe proseguire su altri canali: Gualtiero Cualbu, consigliere di amministrazione della Fondazione, ha offerto al magistrato nuovi documenti che dimostrerebbero come la gestione Crivellenti sia stata negativa anche sul piano finanziario. Un’iniziativa che sembrerebbe, in mancanza di dichiarazioni ufficiali, tesa a smontare la linea difensiva sostenuta dai legali di Zedda - gli avvocati Giuseppe Macciotta e Fabio Pili - secondo i quali il sindaco-presidente del Lirico avrebbe sempre perseguito l’interesse pubblico e la nomina sarebbe stata decisa su questa linea. Argomenti che saranno ripresi davanti al gup, perchè per ora resta in piedi il teorema della Procura: Massimo Zedda ha imposto al consiglio di amministrazione del teatro lirico la nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente malgrado alcuni consiglieri gli avessero segnalato l’inadeguatezza al ruolo e nonostante il suo nome non comparisse nella lista dei 44 candidati che avevano partecipato alla manifestazione pubblica di interesse bandita su proposta dello stesso sindaco. Sempre Zedda, per l’accusa, ha bloccato per un anno e mezzo senza una ragione legittima l’insediamento di Giorgio Baggiani nel consiglio di amministrazione come rappresentante del Comune, per poi sostituirlo con un fotografo di Quartu, il cugino di un altro componente del Cda, rivendicando un «rapporto fiduciario» considerato dalla Procura del tutto arbitrario. Per il pm Pilia si tratta di due abusi d’ufficio aggravati. Una doppia contestazione che conferma l’impianto accusatorio proposto dagli esposti presentati dai sindacati del Lirico: ignorata la selezione pubblica, Zedda ha «promosso» l’ex addetta alla biglietteria del teatro al rango di sovrintendente in barba ai criteri stabiliti dallo statuto e dalle norme nazionali. L’ha fatto - ha spiegato - perchè ne aveva intuito le qualità professionali dopo che il vicesegretario di Sel Claudio Fava gliel’aveva presentata nel 2009. Una convinzione così radicata da indurre Zedda ad affrontare la dura opposizione dei consiglieri Gualtiero Cualbu, Felicetto Contu e Oscar Serci, quella dei sindacati e dell’intero personale artistico e amministrativo del teatro. Quella nomina, formalizzata alla fine del 2012 dopo una battaglia interna al Cda culminata nell’abbandono di Serci e Contu, è stata successivamente dichiarata illegittima dal Tar per le ragioni esposte dai sindacati e riprese con due ricorsi in via amministrativa dai candidati esclusi Mauro Meli e Angela Spocci. Così che alla fine, uscita dal teatro la Crivellenti, a Zedda sono rimaste soltanto le conseguenze giudiziarie. All’avvio del procedimento Zedda era indagato anche per falso in atti pubblici per il contenuto dei verbali del cda, ma questa contestazione è caduta dopo gli esami dei consiglieri di amministrazione. (m.l) ©RIPRODUZIONE RISERVATA