L a primavera non porta soltanto la voglia di alleggerire fisico e guardaroba. Il senso di rinascita e vitalità che caratterizza la stagione e prepara all'esplosione dell'estate, investe anche la casa. Si ha voglia di ripulirla,colorarla, renderla accogliente e ariosa. La tensione verso la natura si realizza aprendo le finestre e godendo di terrazze e balconi.
A Cagliari, forse perché il mare e la spiaggia soddisfano la voglia di aria aperta, la cura degli spazi esterni non è ancora diffusa. Le finestre traboccanti di fiori, caratteristica di molti centri urbani anche del nord della Penisola, stentano a diventare una caratteristica della città in cui il sole riesce a riprodurre attimi di primavera anche durante l'inverno e a creare le condizioni ideali per avere rigogliose fioriture in tutte le stagioni.
Nel quartiere di San Benedetto abbiamo visitato un appartamento in cui la padrona di casa - sposata, madre di due figli, odontoiatra ma appassionata di design - ha progettato gli spazi per valorizzare appieno terrazze, finestre e balconi. Così da soddisfare, in tutte le stagioni dell'anno, la voglia di vivere la natura e gli spazi aperti.
L'appartamento ha una superficie coperta di 180 metri quadri. È l'attico di un palazzo che, ricostruito nel 2006, s'inserisce in un contesto urbanistico d'epoca fascista di cui rispetta il rigore formale. Entrando si coglie magica e sospesa tutta la maestria della proprietaria nel ricercare un ambiente informale ma esteticamente curato, eclettico, che un po' le somiglia. Non stupisce, accanto al divano minimal, in pelle bianca, una sedia a dondolo dal sapore vintage. In legno curvato a vapore e rivestita in paglia di Vienna, è rigorosamente nera. Dà le spalle ad una grande finestra, con porta scorrevole, da dove, prepotente, viene incontro lo spazio esterno, sospeso tra cielo e profilo cittadino. Un senso di continuità tra indoor ed outdoor è il mood da seguire. Il progetto riporta all'esterno l'armonia décontracté degli spazi interni e ne conserva le linee orizzontali, care alla padrona di casa. La luce è diffusa. Un intervento già in cantiere prevede la sistemazione di grandi vele ombreggianti accanto ad arredi dai materiali chiari e dai colori sobri, ferro crudo e pietra scura per la penisola operativa. Unica concessione tra grandi piante in vaso, un elemento decorativo che, in un gioco di luci ed ombre, regali la suggestione di un albero perenne, in lamina ferrosa tagliata a laser.
L'attenzione ci riporta dentro, al camino in travertino, asciutto e dalla forma rigorosa, eppure caldo. Al di là, la zona pranzo. È occupata da un tavolo decò, pregiato pezzo di antiquariato. Il gioco di specchi sulla parete di fondo lo esalta e suggerisce l'illusione che lo spazio si apra verso la cucina. Un importante lampadario Vesoi, con elementi in cristallo, fa il resto. Non stupisce se intorno a questo tavolo, eletto a fulcro della convivialità familiare, si trovino due Stokke Trip trap, che danno allegria e sottolineano come anche una casa vissuta intensamente da due bambini, possa essere comunque elegante e disinvolta.
Francesca Gasbarrini