«Ho nominato Marcella Crivellenti sovrintendente del Teatro Lirico perché la conoscevo e sapevo essere idonea»: così aveva spiegato il sindaco Massimo Zedda nel primo interrogatorio col pm. Una tesi ribadita la settimana scorsa quando, a inchiesta chiusa, il primo cittadino era tornato spontaneamente in Procura con gli avvocati Giuseppe Macciotta e Fabio Pili per ribadire la bontà della scelta: l'incarico era arrivato per «tenere sotto controllo le spese» dell'ente, in passato finite in rosso.
Crivellenti in sostanza avrebbe reso conto direttamente a lui: «E le spese, infatti, si sono ridotte», aveva sostenuto davanti al pubblico ministero. Il timore di Zedda, non certo segreto, era che con altri sovrintendenti i conti potessero finire fuori controllo.
«Sono sereno», ha commentato ieri Zedda una volta appresa la notizia della richiesta di rinvio a giudizio, «perché ho sempre lavorato per il corretto utilizzo delle risorse pubbliche». (an.m.)