Aggredisce altri volatili e, per sfamarsi, punta anche sui cuccioli di gatto e di cane
Una facile “pesca” nella sporcizia dei cassonetti dei rifiuti
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Li hanno messi alla prova, osservati. Poi, stabilito che gli umani non sono poi così tanto pericolosi, hanno inviato sulla città i loro pionieri, le avanguardie alate, gli uccelli colonizzatori. E a loro la tribù del cielo ha affidato un compito: accorciare - per dirla con gli etologi - la “distanza di fuga”, i metri che garantiscono la sicurezza quando l'animale (in questo caso i gabbiani) scelgono di avere un rapporto ravvicinato con la specie-uomo.
L'ASSALTO Cagliari, al pari di molte altre città d'Italia, non è rimasta esclusa dall'assalto. E proprio su cao sembra essere stato il primo, tra i volatili, a picchiare sulla terra per sostituire con palazzi, monumenti e spessissimo i cassonetti dei rifiuti (erano state le discariche a cielo aperto le loro prime conquiste) le scogliere che li avevano visti da sempre padroni assoluti. Incontrastati. Contendendo a piccioni e cornacchie gli spazi vitali e sfoderando contro gli antagonisti una formidabile dose di aggressività.
IL RE Perché alla fine, i gabbiani (in testa il Larus michaellis , il reale che può raggiungere un'apertura alare di 150 centimetri), resta pur sempre un predatore. Nella sua dieta non ci sono più solo i pesci. Oggi, oltre agli avanzi di cibo facili da trovare nel degrado dei centri abitati, c'è ben altro nelle città. Ed è così che si trasformano in killer (tanto per abusare della terminologia più consona ai comportamenti umani) di altri di piccioni e colombe), piccoli di gatti e cuccioli di cani, topi, lucertole. Una dieta da onnivori carica, insomma, di carne e proteine.
GLI EPISODI La cronaca, al riguardo, si sta arricchendo di molti episodi. Ha fatto scalpore, lo scorso gennaio, la notizia dell'attacco aereo a due colombe liberate da Papa Francesco. Ad attenderle in volo, un corvo e appunto un gabbiano. In Castello - è storia recentissima - a far le spese sono stati alcuni cuccioli di una colonia di gatti. Beccati sulla testa, sollevati in aria e poi abbandonati al loro destino per essere subito dopo trasformati in cibo.
IN MUNICIPIO «Non abbiamo mai ricevuto denunce, l'unico caso di cui ci siamo occupati - ricorda il comandante della Polizia municipale, Mario Delogu - è quello di una dipendente comunale aggredita da alcune esemplari in via San Vincenzo. Una coppia di gabbiani aveva nidificato nel costone e non gradiva la vicinanza della donna». Una beccata e via. Fortunatamente senza gravi conseguenze se non un salto al pronto soccorso per la medicazione.
Andrea Piras