FEDERCONSUMATORI.
L'aliquota base sulla prima casa cresce a Roma, Torino e Bologna
A Sassari, Nuoro e Oristano importi tra i più bassi d'Italia
ROMA Sono oltre cinque milioni le famiglie che rischiano di rimpiangere l'Imu sulla prima casa. A lanciare l'allarme è Federconsumatori: la nuova Tasi, il tributo sui servizi indivisibili, infatti, potrebbe colpire anche quel 25% delle abitazioni principali che nel 2012 risultavano esenti dall'Imu, grazie alle detrazioni. Ma tra le città più care d'Italia non ci sono i capoluoghi sardi che, al contrario, occupano la fascia bassa nella classifica di Federconsumatori. Secondo l'analisi, se i Comuni decideranno di spalmare anche solo parte dell'aumento delle aliquote dello 0,8 per mille sulle prime case, il conto sarà più salato pure per la famiglia italiana media, e non solo per le fasce più popolari.
LA TOP TEN Le città più care d'Italia sono Roma, Torino, Bologna, Milano, Padova, Massa, Firenze, Aosta, Venezia, La Spezia: gli importi di Tasi e Imu sono superiori alla media nazionale. Al contrario la Sardegna è in basso alla classifica: su 4 capoluoghi, tre (Sassari, Oristano e Nuoro) sono sotto la media nazionale. Nelle città più care, secondo Federconsumatori, ci sarà un risparmio rispetto all'Imu solo se il Comune manterrà l'aliquota base del 2,5 per mille. In questo caso, la nuova Tasi peserà per 231,71 euro su una famiglia tipo di tre persone che vive in un'abitazione A2 di 100 metri quadri (ipotizzando una detrazione di 100 euro), 50 euro in meno rispetto all'imposta di due anni fa (280,85 euro) e il totale della pressione sulla prima casa passerà dai 530 euro del 2012 (Imu più Tarsu/Tia) ai 502 euro del 2014 (Tasi più Tari), mentre nel 2013 era di 337 euro (mini Imu, Tares e addizionale Tares). Se invece l'aliquota sarà innalzata, la Tasi salirà a 284,78 euro o addirittura fino a 337,85 euro (con l'aumento massimo dello 0,08 per mille), ben oltre l'imposta del 2012.
SECONDA ABITAZIONE Il bilancio è amaro anche per le seconde case, che nelle 10 città più care pagheranno oltre 2 mila euro di Tasi, con una punta di 4.005 euro a Roma. Ipotizzando che i Comuni adottino l'aumento dello 0,8 per mille, si pagheranno in media 1.425,13 euro, 106,10 in più rispetto all'Imu 2013 e 125 euro in più rispetto all'Imu 2012.
IL SALASSO La nuova Tasi si prospetta «come una vera e propria simil-Imu», attacca il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, che preannuncia «non poche beffe per i cittadini. La prima riguarda le famiglie meno abbienti che, grazie alle detrazioni, non pagavano l'Imu e ora si troveranno a far fronte a importi non indifferenti; la seconda riguarda gli inquilini. Anche le famiglie in affitto non pagavano l'Imu, ma dovranno pagare la Tasi (dal 10 al 30%)».