Autore: Federica Lai il 11/03/2014 19:45
Quando uno sgombero é una violenza. Mobilitazione in Consiglio comunale delle donne dell'associazione "Sant'Elia Viva" da mesi in prima linea contro l'imminente sfratto nei confronti di una 45enne disabile che vive in piccolo appartamento comunale in via Fasano, nel borgo Sant'Elia. Una battaglia sostenuta anche dai consiglieri comunali Marisa Depau, Sel, e Enrico Lobina, Federazione della Sinistra. "Uno sgombero ingiusto - denunciano - ai danni di una donna impotente". Intanto lo sfratto é fissato per il 3 aprile prossimo, alle 9 del mattino. In sostanza alla donna, invalida totale e che vive di sussidi sociali, è stata assegnata la casa insieme al convivente, che, dopo essersi assentato per anni, è tornato con l’intento di volerla buttare fuori di casa perché ora ha un’altra relazione. "La donna - si legge in una nota dell'associazione Sant'Elia Viva - vive in una casa del borgo Sant'Elia dal 1996. Ha quasi 45 anni, invalida al 100 per cento, e continua a vivere grazie alle cure costanti delle sorelle. É fragile e lo é sempre stata. Ora la sua colpa é essere stata la convivente, e non la sposa, dell'intestatario della casa, padre del loro figlio 25enne. L'uomo oggi vuole la casa indietro, e per stupidi errori dell'amministrazione comunale il giudice é costretto a dare ragione a chi ragione non ha. Intanto la donna rischia di rimanere per strada, senza un posto dove andare, vittima dell'ingiustizia sociale".