Da domani imprenditori e professionisti possono accedere alla piattaforma digitale per ottenere i finanziamenti
di Alfredo Franchini wCAGLIARI
Qualcosa si muove nella «foresta pietrificata» della burocrazia per chi vuole fare impresa. Da domani i piccoli imprenditori, (ma anche professionisti e studi professionali), potranno accedere più facilmente al Fondo di garanzia a loro riservato. Le novità del decreto sono state pubblicate ieri sulla Gazzetta Ufficiale. Il Fondo di garanzia in Sardegna ha registrato nell’anno passato, 818 operazioni per finanziamenti garantiti pari a 50,2 milioni di euro. Le aziende sono strette in una morsa che vede da una parte la pressione della burocrazia e dall’altra il sempre più difficile accesso al credito. Per questo il decreto in vigore da domani prevede criteri più soft per le valutazioni di carattere economico e finanziario. Gli imprenditori dovranno utilizzare una nuova piattaforma telematica che sarà gestita dal MedioCredito Centrale spa. Per la prima volta, il Fondo di garanzia è stato aperto anche agli studi professionali e ai professionisti iscritti agli Ordini professionali; la valutazione creditizia sarà effettuata su due indici calcolati sui dati riportati nelle due ultime dichiarazioni fiscali della società. I valori di riferimento principali sono la copertura degli oneri finanziari e l’incidenza della gestione sul fatturato. Da segnalare che un altro decreto prevede gli sconti fiscali per le start-up innovative che siano state costituite dopo il 20 ottobre del 2012. Quello del credito è uno degli ostacoli più alti per chi vuole fare impresa. E la percezione che ne hanno gli imprenditori è di un peggioramento: secondo un’indagine di Confindustria e Srm, in Sardegna, il numero delle imprese che ha percepito nell’ultimo anno un andamento peggiore nell’accesso al credito è passato dal 30,1 al 60,7 per cento. D’altra parte, il livello degli impieghi nel Mezzogiorno ha subito un rallentamento e soprattutto è peggiorata la qualità del credito, visto che il tasso di sofferenze è cresciuto. Complessivamente, le sofferenze nel Mezzogiorno hanno superato i trenta miliardi di euro. Il Fondo di garanzia per le piccole imprese registra un livello di utilizzo da parte delle regioni del Sud in linea con il peso delle stesse amministrazioni sul Pil nazionale. Dall’avvio dell’operatività del Fondo, (nel 2000) le garanzie concesse alle regioni del Sud hanno rappresentato il 34,5% del totale in termini di numero di operazioni e il 34,7% per l’ammontare dei finanziamenti. In Sardegna dal 2000 a oggi sono stati effettuati 7.014 finanziamenti per un totale di 418,9 milioni di euro. Tra le regioni che utilizzano di più il Fondo figurano la Campania (30.054 finanziamenti) e la Sicilia (33.118). Il problema dei divari regionali deve essere rilanciato. Il Mezzogiono si è privato, nel corso degli ultimi anni, degli strumenti reali in grado di incidere nei sistemi economici regionali, a cominciare dalle grandi banche del Sud, tutte inglobate nelle corporation finanziarie lombardo-emiliane-torinesi. E’ chiaro ch l’intervento pubblico non può creare il mercato né suscitare lo spirito d’impresa ma deve costruire un contesto favorevole all’iniziativa imprenditoriale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA