LO SBARCO IMPREVISTO.
Ma si sorprendono davanti all'Anfiteatro romano chiuso
Faccione bianco e lentigginoso, cappellino con visiera e cartina in mano: «Fermé?». Chiuso. Bruno Born, francese, quarant'anni, resta di stucco. Dopo pochi minuti il copione si ripete, stavolta la sorpresa è tutta italiana: «Sembra abbandonato. Peccato». Brevissima sosta davanti al cancello blindato, poi Elisabetta Colairo, ligure, si dirige rassegnata giù per viale Sant'Ignazio. L'Anfiteatro chiuso a chiave fa discutere. Nemmeno gli inglesi stanno a guardare in silenzio: «Sono salita sino a qui per niente». Lo stile è british ma Christine Coe s'indigna come tutti gli altri.
L'arrivo a sorpresa della Costa Serena, dirottata nel capoluogo sardo per via del maltempo, porta in città 3.600 croceristi. Cagliari paga pegno per il monumento inaccessibile. Una sbirciata fra i tubi di metallo non basta ai turisti. E c'è chi propone: «Fate pagare l'ingresso ma riapritelo». L'invito di Giovanni Garito, 75 anni, di Genova, lascia il segno. A risollevare l'immagine della città ci pensano chiese e quartieri storici. «La Cattedrale è meravigliosa, come tutto Castello», commenta Evelina Tramoni, da Nizza. Karina Koll, 16 anni, americana del Minnesota, fa un segno d'approvazione col capo: «It's beautiful and hospitable». Un giro alla Marina, poi su sino al Bastione. «Fantastic»: Peter, classe '57, è entusiasta. I tavolini di via Roma sono pieni, e anche il bus turistico lo è. «Per salire ci vogliono due ore e mezza», racconta Anna.
Vista dagli ospiti arrivati dal mare Cagliari brilla per «pulizia e ospitalità». Qualcuno si lamenta per i prezzi, «la città è un po' cara» ma supera l'esame: in pagella prende otto. E c'è già chi pensa alla prossima vacanza. «Tornerò, magari questa estate».
Intanto le cartine offerte allo sbarco sono andate a ruba: 2.800 in tutto, insieme al depliant di Sant'Efisio.
Sara Marci