Mauro Meli ottimista e numeri confortanti per gli abbonamenti alla stagione sinfonica
Sogna un teatro con un nido per i dipendenti e per il pubblico pagante, la rete wifi gratis estesa a tutto il parco della Musica, bar («più di uno, perché no?») e un nuovo ristorante. Un Lirico 2.0, aggiornato rispetto all'edizione-base di oltre dieci anni fa. Mauro Meli fuma ancora il sigaro e dalla sua prima esperienza in via Sant'Alenixedda riprenderebbe volentieri la produttività: «Facevamo 400 manifestazioni all'anno». Ecco perché spera di aprire «entro l'estate, se ci aiutano le istituzioni» l'arena all'aperto in piazza Nazzari e il teatro per la musica da camera.
VASCO ROSSI Il lirico deve essere «aperto ai giovani». Per questo aspetto c'è «un progetto di marketing e innovazione. Il wifi in teatro e nella piazza può servire ad avvicinare i ragazzi a questo mondo». Un modo per far conoscere l'opera ai più giovani: «Non dimentichiamoci che prendiamo i soldi dal Ministero per fare opere. Chi mi ha preceduto sognava Vasco Rossi sul palco del Lirico? Io sogno Vasco Rossi seduto a teatro, tra gli spettatori».
I NUMERI La stagione sinfonica, iniziata in ritardo sta registrando numeri confortanti. «Abbiamo mille abbonati per turno. Non so quanti teatri possano vantare queste cifre». Ha contato l'effetto “Meli”? «Credo che sia importante come il teatro stia affrontando la crisi. Impiegati, orchestrali, tutti stanno facendo un ottimo lavoro. Spero che l'ultimo pacchetto disponibile di abbonamenti, per 12 spettacoli, venga venduto come merita». Nel prossimo consiglio d'amministrazione dovrebbe essere scelto il direttore amministrativo. Il direttore artistico continuerà a farlo Meli.
LO STIPENDIO Anche se è ancora senza contratto da sovrintendente. Il sindaco ha detto che lo stipendio non dovrà superare quello del direttore generale del Comune. Che costa 120mila euro all'anno (tasse comprese) all'amministrazione. «Mi è capitato di avere anche tempi più lunghi. A Parma sono passati due mesi».
LA SFIDA Il sovrintendente non è preoccupato dai debiti: «I quattro milioni di euro della Regione per ripianarli dovrebbero concretizzarsi a breve. Da Comune stiamo ancora aspettando i soldi dell'anno scorso». Meli non nega che le accuse «inventate e infamanti» di aver contribuito al dissesto del lirico sono state alla base del suo ritorno: «È una sfida. Voglio fare un teatro modello sotto il profilo artistico e amministrativo, dalla gestione trasparente. Sento tutto questo come un punto d'onore».
Michele Ruffi