A un anno dal via libera ufficiale è tempo di bilanci per la Consulta degli stranieri che vivono a Cagliari. Il punto oggi durante la commissione alle Politiche Sociali. Rodin: "Il lavoro ad oggi svolto è positivo e migliorabile, la consulta non può essere lasciata sola".
CAGLIARI - A Palazzo Bacaredda all'ordine del giorno della commissione l'audizione del presidente e del vicepresidente della Consulta degli stranieri. Ad illustrare la relazione annuale è stata Lina Zhan, alla guida della consulta: costituita nel dicembre 2012, ha affrontato dapprima i problemi presenti all'interno della stessa dati dalla diversità culturale e dalle difficoltà di comunicare in un'unica lingua, l'italiano, non padroneggiato da tutti i membri.
Diversi le tematiche più spinose e di stretta quotidianità, come il "rinnovo del permesso di soggiorno, la creazione in città di un luogo di culto e di uno spazio di interazione sociale per tutte le realtà presenti nel territorio". E ancora: "la creazione di un mercatino etnico, l'abbandono scolastico, la conversione dei titoli di studio". In base a questi argomenti, la Consulta ha chiesto al Comune di integrare l'apposito regolamento della consulta.
"La consulta svolge un ruolo gratuito e importante, ed il lavoro ad oggi svolto è positivo e migliorabile sotto vari punti di vista - ha detto il presidente della commissione, Fabrizio Rodin - infatti, tanti spunti, sono arrivati nel corso della riunione odierna della commissione".
"La consulta non può essere lasciata da sola - prosegue Rodin - perché è un organismo che, se lasciato solo dall'amministrazione, andrà lentamente a morire. Cercheremo dunque di capire come la consulta debba funzionare per essere produttiva e sugli strumenti da adottare ci confronteremo, nelle prossime sedute della commissione per portare all'attenzione del Consiglio comunale un documento da deliberare, contenente le modifiche che miglioreranno il regolamento".