AMMORTIZZATORI SOCIALI.
Sindacati, Aniem e Confindustria avvertono: rischio di licenziamenti
Il sistema telematico autorizza solo 184 ore per ogni lavoratore
La guerra tra poveri rischia di finire in un bagno di licenziamenti. Come una bomba a orologeria, a distanza di qualche giorno dall'attivazione delle procedure per le richieste di cassa integrazione e mobilità in deroga per il 2014, la situazione è esplosa. Rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacati sono sul piede di guerra. «Il sistema telematico della Regione permette di autorizzare solo 184 ore per ogni lavoratore. In questo modo si rischiano altri licenziamenti».
I FONDI Per quest'anno, come prima tranche, il governo ha destinato alla Sardegna per gli ammortizzatori sociali in deroga 17,3 milioni di euro dei 400 previsti a livello nazionale per i primi sei mesi. L'accordo sottoscritto all'assessorato regionale al Lavoro il 29 gennaio «prevedeva una copertura di sei mesi e la semplificazione delle procedure di accesso alle domande di cassa integrazione e mobilità in deroga. In modo del tutto inaspettato, invece», spiegano i segretari regionali Marinora Di Biase (Cgil), Giovanni Matta (Cisl) e Gianni Olla (Uil) «quell'accordo è stato disatteso nella parte che riguarda la cassa in deroga, prevista per un solo mese».
LA RICHIESTA I rappresentanti sindacali chiedono un incontro urgente alla direzione dell'assessorato regionale per modificare al più presto le modalità previste dal sistema informatico.
ANIEM Valentina Meloni, presidente regionale dell'Associazione nazionale imprese edili manifatturiere, ribadisce che «l'inserimento dei dati nel sistema del Sil Sardegna consente di autorizzare al massimo 184 ore, non una in più. In queste condizioni, tante aziende potrebbero essere costrette a licenziare».
CONFARTIGIANATO Luca Murgianu, presidente regionale di Confartigianato imprese, ammette che si è creata «una situazione drammatica. Migliaia di dipendenti delle aziende sarde rischiano di rimanere senza sostegno economico, anzi, in assenza di atti concreti, rischiano l'espulsione dal mondo del lavoro. Infatti, le modalità di richiesta della cassa integrazione in deroga per il 2014, studiate dall'assessorato al Lavoro, seppur dettate dalla carenza di risorse, rischiano di aggravare una situazione già al collasso».
CONFINDUSTRIA Alberto Scanu, presidente regionale di Confindustria, è convinto che questo sistema si tramuti in «un aggravio di attività per le aziende e per gli stessi uffici della Regione. La speranza è che si individui presto una modalità per cui i dati siano ricaricati in automatico dalla Regione. Impensabile, costringere le aziende a inserirli da capo, ogni 184 ore».
LA RISPOSTA Dalla Regione fanno sapere che «secondo l'accordo del 29 gennaio tra assessorato regionale, parti sociali e datori di lavoro, le risorse saranno ripartite tra tutti i lavoratori mensilmente». L'assessore, Mariano Contu, precisa che «si tratta di una situazione transitoria relativa alle direttive impartite dal ministero del Lavoro e dagli accordi sottoscritti lo scorso gennaio». Allo stato attuale, «nel 2014 sono state inoltrate 10.444 richieste di mobilità in deroga per 12.586 cittadini, mentre per la cassa integrazione in deroga le domande sono 870 per 5.113 utenti. Complessivamente, quindi, già 17.699 lavoratori hanno presentato la richiesta di usufruire di ammortizzatori. Nei prossimi giorni sarà convocata una riunione per approfondire il tema». Ma quanto dovranno ancora aspettare i lavoratori prima di ricevere i sussidi?
Eleonora Bullegas