Cronaca
Il liceo classico Dettori riapre non prima di settembre: a breve via ai lavori di ristrutturazione di due solai e dell’Aula magna. La Provincia spenderà un milione di euro. Oggi sopralluogo dal neo governatore Francesco Pigliaru e del commissario Pietro Cadau.
CAGLIARI - Le lezioni nella struttura di via Cugia riprenderanno soltanto il prossimo anno scolastico. Almeno, questa è la previsione fatta dalla Provincia: il liceo classico Dettori è infatti sbarrato dallo scorso 29 novembre, dopo il crollo di un soffitto di un’aula al primo piano. Fin da subito il commissario straordinario della Provincia, Pietro Cadau, aveva lamentato il fatto che i 170 milioni di euro per edilizia scolastica e lavori nelle strade fossero bloccati dal Patto di Stabilità, prevedendo una “forzatura” pur di poterli utilizzare.
Adesso la situazione sembra migliorata: “C’è un milione di euro per rimettere a posto il Dettori, in particolare due solai e la ristrutturazione dell’Aula magna. Sono fondi provinciali, in attesa di un intervento di Regione e Stato per poter allentare il Patto di Stabilità, soprattutto la voce legata all’edilizia scolastica. In tutta la provincia cagliaritana abbiamo progetti e finanziamenti dedicati alle scuole per 23 milioni di euro, ma una buona fetta non possiamo spenderli”. Cadau conclude con un appunto di soddisfazione “per gli impegni presi da Renzi e Pigliaru, entrambi mettono al primo punto della loro azione di governo l’edilizia scolastica”.
Nel tour tra i metri quadri del liceo classico Dettori, tra aule buie e abbandonate, così come i corridoi, il neo presidente della Regione, Francesco Pigliaru, fa un discorso ad ampio raggio, toccando sempre punti e questioni legate all’istruzione nell’isola: “Il Patto di Stabilità è un punto decisivo, spesso ci sono i soldi ma non si possono spendere. E’ rassicurante, per adesso, quanto ha detto Renzi sull’edilizia scolastica. Noi guarderemo bene il bilancio, faremo un’analisi rigorosa per capire se esistono margini di manovra, non solo per le scuole. Ci sono anche i fondi europei ai quali poter attingere”, afferma Pigliaru, “la metà sono fuori dal Patto, come i fondi Fesr, circa 360 milioni di euro programmabili. Così capiremo quante risorse potremo mettere a correre per il piano straordinario dell’edilizia scolastica. E’ già in corso un’interlocuzione col governo nazionale”, annuncia sicuro Pigliaru, “per l’allentamento del Patto e il raggiungimento di una quota di un miliardo e duecentomila euro".
E, se l’universo scolastico vive sì di edifici, c’è comunque anche tutto il resto. L’istruzione vera e propria, che può essere di qualità solo con professori preparati che riescano a non far scappare gli studenti dai banchi. Sull’abbandono scolastico e sulla formazione dei docenti, Pigliaru spiega che “c’è la consapevolezza di una buona dotazione del fondo sociale europeo da poter utilizzare in tal senso. L’edilizia scolastica e la conoscenza vanno a braccetto, la ferita del Dettori è molto sentita, allo stesso modo di una qualunque scuola di periferia. Sono aumentati i costi per studiare, fin dalle scuole medie, troveremo le risorse per dare sostegno alle famiglie e incentivare la frequenza scolastica”.
Edilizia scolastica a parte, a due settimane dal voto regionale la proclamazione ufficiale dei consiglieri eletti e la stessa nomina di Pigliaru è ancora nel limbo. Lungaggini burocratiche, nulla di grave, ma un’occasione buona per fare il punto sulla futura Giunta del “professore”. Che, a precisa domanda, risponde netto: “Le interlocuzioni con tutti i partiti proseguono senza sosta, so perfettamente di aver vinto col contributo di undici liste, sarà una Giunta di alto spessore, grazie ai contributi miei e dei partiti. Ho già fatto gli auguri alla Barracciu per il suo incarico”, osserva Pigliaru, che sulla questione-Ganau è telegrafico: “Mi occupo di un problema alla volta”.