PIAZZA D'ARMI. Visita nella cavità artificiale di Su Stiddiu
Dalla modernità in superficie, all'antichità nelle viscere. Sotto piazza D'Armi, a 7 metri di profondità, si estende la cavità artificiale di Su Stiddiu - la frana. Lo speleologo Marcello Polastri guida la visita in questo sito di 418 mq affascinante ma pericoloso. Alla luce delle torce si scorgono diversi ambienti e laghetti. Sul terreno argilloso ossa, cocci di ogni epoca e blocchi calcarei caduti dalla volta. Una stratificazione culturale a partire dall'età punica, forse più antica. La cavità sorge in un'area interessata dalla presenza di Domus de Janas del III millennio a. C. della cultura prenuragica di Monte Claro, censite dal professore Enrico Atzeni. Una continuità fino agli inizi del '900, confermata da un pavimento in mattoni rossi con il bollo di fabbrica della Società Anonima di Cecina dell'epoca. E ancora, i resti di un forno a legna e un laboratorio-deposito del birrificio Ferrero-Barisonzo, con relativo pozzo di 20 metri, da cui calavano le botti. La cavità è nota per la sua pericolosità: in superficie mezzi di trasporto e studenti popolano ogni giorno l'area. Più volte è stato necessario bonificare le voragini causate da infiltrazioni d'acqua clorata. L'assessore ai Trasporti Mauro Coni ha annunciato che la cavità sarà riempita di argilla espansa e resine per scongiurare il rischio di crolli. Il progetto (800 mila euro), sarà reversibile.
Valentina Caruso