Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Centro storico, la rinascita

Fonte: L'Unione Sarda
28 febbraio 2014

 

Zedda: «Sì alle modifiche senza stravolgere i rioni» - Entro il 2014 l'approvazione del nuovo Piano particolareggiato

 


Quattro mesi per l'approdo in Consiglio, entro l'anno il via libera: dopo lo stop imposto al Piano particolareggiato del centro storico adottato nel 2011 dalla precedente amministrazione (“troppo alto il rischio-bocciatura da parte della Regione per la mancanza di studi adeguati”), la Giunta-Zedda sta per consegnare alla Commissione Urbanistica il nuovo elaborato. «Che contiene», sottolinea il sindaco Massimo Zedda, «la nostra idea di sviluppo nei quartieri storici di Marina, Stampace, Villanova e Castello ma anche di San Bartolomeo vecchia e Pirri».
L'IDEA A ispirare le nuove norme (base che contiene e anticipa il futuro sviluppo urbano) c'è la filosofia di città dell'amministrazione di centrosinistra. La riassumono il sindaco e l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau: «Più tutela e più possibilità di conservazione. Punteremo a facilitare i processi di trasformazione e crescita integrata». Condensare le linee guida e le nuove direttrici del Piano ha richiesto un lavoro di riesame piuttosto elaborato. L'assessore Frau: «Quando ci siamo ritrovati il Piano adottato dalla Giunta uscente ci siamo accorti che presentava tante carenze. Si trattava di selezionare le cose condivisibili e adottare nuove regole. Siamo stati costretti a intervenire con urgenza per scongiurare un successivo giudizio negativo della Regione». Nel dettaglio: «Abbiamo scritto altre norme e ne abbiamo rimaneggiato delle altre per rispondere alle diverse osservazioni che, Regione in testa, ci avrebbero fatto». È stata chiesta la collaborazione dell'Università. «Il rapporto tra Comune e dipartimento di Architettura è stato fondamentale per armonizzare l'impianto normativo che, a giugno, proporremmo all'attenzione del Consiglio comunale».
ZEDDA Il sindaco Zedda ha un'idea di città che il Piano asseconda. «Perché ogni norma non detta regola in solitudine o per spazi delimitati ma si integra con l'insieme degli interventi che da tempo stiamo promuovendo e altri proporremmo nei vari punti della città». Cucire un'opera con l'altra per disegnare quartieri diversi. «Esteticamente più gradevole e più funzionali».
RICOGNIZIONE Conoscere a fondo l'ambito è stato preliminare per stabilire - in “coerenza con quanto detta il Piano paesaggistico regionale” - dove e come intervenire. «Nel vecchio Piano particolareggiato», sottolinea l'assessore Frau, «molte considerazioni non erano state fatte. Per questa ragione abbiamo dovuto fare una completa ricognizione sullo stato di salute della città murata, cioè Castello, ma anche del verde storico nel Terrapieno e, elemento questo non preso in esame, della parte sotterranea. Abbiamo calcolato non meno di 60 sotterranei e annotarli è stato un atto dovuto perché richiesto dal Piano paesaggistico».
SOLUZIONI Dopo lo studio, la revisione delle norme. Nei rioni storici si punterà, tra gli altri interventi, a favorire il “frazionamento delle grandi abitazioni”. Zedda: «Che senso ha impedire al proprietario di appartamenti di grandi dimensioni - si pensi a spazi di 400 metri quadrati - di intervenire in modo da poter usare diversamente l'immobile?». Esaminati i lotti gotici (con la facciata su un solo fronte strada) e i modi di frazionarli. I soppalchi (“sulla carta non previsti perché abusivi”) «sono vietati ma laddove sarà possibile, con accorgimenti edilizi moderni, sarà possibile renderli compatibili». Il sindaco: «Abbiamo grandi palazzi vuoti perché il loro uso è antieconomico. Per scongiurare la loro agonia si può ricorrere a soluzioni alternative. Spazi al piano terra, oggi insalubri e poco illuminati, possono e debbono essere resi abitabili. Per questa ragione, grazie al Piano particolareggiato, i proprietari potranno ricorrere a forme di finanziamento come i contributi de minimis».
Pietro Picciau