Si trova tra via Palabanda e il Corso. L'amministrazione: traffico problematico
I veri padroni di quella zona, ormai, sono i topi. Soprattutto la notte, quando passano poche auto e la zona è deserta, escono a decine. Non a caso periodicamente occorre effettuare una derattizzazione, anche se per eliminare il problema servirebbe ben altro. Si tratta dell'area disastrata all'angolo tra via Palabanda e il corso Vittorio Emanuele, in pieno centro. A malapena recintata, di proprietà di privati e mal curata, l'area è in condizioni pessime da decenni, tanto che ormai è praticamente passata nel dimenticatoio.
LA DISCARICA Non a caso è diventata una vera e propria discarica abusiva. Complice l'erbaccia, che cresce sempre di più e non fa altro che aumentare il senso di degrado, si trova davvero di tutto: dalle bottiglie di birra in vetro a quelle d'acqua in plastica, ma anche tappetini d'auto, pannelli, scatole, calcinacci. Addirittura all'interno ci sono escrementi di cani, segno che i padroni portano là i loro quattrozampe. Insomma, l'area ha una sua utilità, anche se non è certo quella corretta.
I CASSONETTI La situazione non è certo resa migliore dalla fila di cassonetti che, nel Corso, sono posizionati proprio davanti all'area abbandonata. Ci sono quelli per la carta e per la plastica, ma anche per l'umido e l'indifferenziata. La notte, quando sono pieni di rifiuti di tutti i generi, i topi diventano i padroni. Nessuno si può avvicinare, la zona di quei contenitori è diventata il loro ristorante. Una situazione insostenibile e resa ancora più difficile dal fatto che la recinzione praticamente è come se non ci fosse. Nel lato di via Palabanda, infatti, a partire dall'arco c'è un muretto in pietra che sarà alto poco più di un metro e mezzo, mal tenuto e che di sicuro non copre la vergogna presente all'interno. Dalla parte del Corso, invece, ancora peggio: c'è una rete in metallo, così come l'entrata è (si fa per dire) chiusa da una sbarra vecchia e arrugginita, che ovviamente serve a ben poco. Un passo carrabile, quello, che per lo meno è utilizzato dagli automobilisti come parcheggio, visto che là intorno posti per la sosta delle auto ce ne sono ben pochi.
I RATTI E come detto, sono i ratti ormai i padroni di casa. Entrano anche nei giardini di alcuni palazzi là vicino, con i proprietari delle case costretti a qualsiasi ora del giorno e della notte a tenere le finestre chiuse. Ogni tanto i cani e i gatti della zona fanno il loro dovere con i roditori, ma non riescono a prenderli tutti. Difficile trovare zone nel centro città messe peggio di quella. Anche se a Stampace, va detto, ci sono anche altre strade in condizioni pietose.
LA ZONA E il commercio di sicuro non è favorito da questo monumento al degrado. Là intorno è pieno di attività: dall'artigiano che si occupa di restauri al centro medico, fino al ristorante-pizzeria. E, nel Corso, a pochi passi ci sono due bar, un negozio di scarpe, e tante altre attività. Non è per niente piacevole lavorare a fianco a quello scempio. E in via Palabanda la situazione non è certo migliore. Anzi. Edifici che avrebbero bisogno di essere ristrutturati, ma soprattutto mura totalmente ricoperte di pasticci. I cosiddetti “writers” con le bombolette spray si scatenano soprattutto da quelle parti, evidentemente indisturbati. Danni economici per gli abitanti dei palazzi, ovviamente.
IL COMUNE Una situazione che non può lasciare indifferente il Comune. Pur essendo quella un'area privata, l'amministrazione cittadina sta lavorando per trovare una soluzione. Bisognerà, fanno sapere da Palazzo Bacaredda, ovviamente aspettare la redazione definitiva del Piano particolareggiato del centro storico, ma dagli uffici di via Roma c'è comunque l'obiettivo, per il bene della cittadinanza, di razionalizzare la circolazione stradale, soprattutto per quello che riguarda chi va a piedi.
Nell'arco che da via Palabanda porta al Corso, per esempio, non c'è spazio per i pedoni, spesso costretti ad aspettare l'uscita delle auto per poi rimettersi in cammino. Situazioni che tra l'altro diventano complicate o addirittura di impossibile risoluzione per i genitori con i passeggini e per i disabili, soprattutto quelli in carrozzina. È evidente che in quella zona saranno apposte delle modifiche anche se, dicono sempre dall'amministrazione, il proprietario dell'area avrà la possibilità di costruire rispettando le regole.
Piercarlo Cicero
Il comitato dei residenti:
«Non siamo considerati»
«Non riesco a capire perché siamo considerati un quartiere di serie B. Eppure Stampace è un rione storico con grandi potenzialità, forse addirittura maggiori rispetto agli altri». Giovanni Troia non si dà pace. Da anni è il presidente di Cuccurus Cottus, associazione che cura gli interessi di Stampace, e vuole capire come mai il suo rione, dove è nato e cresciuto insieme ai suoi amici, è ancora ridotto in queste condizioni: «È incomprensibile che quartieri come Marina e Castello, molto belli senza dubbio, abbiamo raccolto così tanto interesse da parte delle varie amministrazioni comunali che sono succedute nel tempo, mentre Stampace non è praticamente mai stato preso in considerazione».
Non è una questione di destra e sinistra, le colpe le hanno tutti quanti, e i responsabili sono più d'uno ovviamente: «Amici che vengono dal continente mi chiedono come sia possibile che una zona affascinante come questa sia maltrattata così». Troia insieme ai soci del comitato organizzano ogni anno la manifestazione Cuccurus Cottus, proprio a Stampace: «La faremo anche quest'anno, anche se già nel 2013 i finanziamenti sono diminuiti. Abbiamo dovuto pagare anche di tasca nostra, ma una tradizione del genere non può essere cancellata».
P.C.C.