Per Pierpaolo Vargiu, Cadau spara fuochi d'artificio e annuncia lo sforamento del patto di stabilità. Replica il commissario: garantita la gestione dell'amministrazione
Palazzo Regio - Foto tratta da provincia.cagliari.it
Dopo le ultime dichiarazioni del neo presidente del Consiglio sulle province, il tema torna forte anche nell'isola. Per il deputato di Scelta Civica, Pierpaolo Vargiu, mentre il premier tira dritto verso l'abolizione degli enti intermedi e mette la sua faccia per garantire che non ci sarà la vergogna del voto in primavera per i 46 enti inutili in scadenza. "In Sardegna - prosegue il deputato sul sito adnkronos - invece Pietro Cadau, commissario della Provincia di Cagliari, spara fuochi d'artificio e annuncia sforamento del patto di stabilità e programmi di lungo termine che appaiono davvero surreali. Qualcuno ricordi al commissario pro tempore che non si deve appassionare troppo al giocattolino, perché il 'tempore' a sua disposizione è breve ed il percorso di liquidazione è scritto. "Se anche Cadau volesse ignorare Renzi, - spiegano Vargiu e Michele Cossa (Riformatori) - dovrà per forza ascoltare i 525.000 sardi che hanno detto chiaramente di voler cancellare le province in Sardegna", ricordando il referendum del 5 e 6 maggio 2012 attaverso il quale i sardi scelsero di cancellare le province regionali. Il Consiglio regionale poi decise di cancellare anche quelle storiche, che comunque sono statali, e l'iter si è arenato.
"L'atteggiamento di Cadau dimostra però, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto la voglia di conservazione sia malattia endemica e contagiosa nella nostra Isola. Suggeriamo a Cadau - concludono i Riformatori - di curarsela a casa, rinunciando immediatamente all'incarico che gli è stato affidato con obiettivi assai diversi da quelli che ha in testa. E se non lo farà chiediamo al presidente uscente Cappellacci e al presidente eletto Pigliaru di sostituirlo subito. La legge approvata dal Consiglio regionale parla chiaro: chi non la rispetta se ne deve assumere la responsabilità. Il governo regionale vigili e punisca qualunque abuso".
La replica del commissario non tarda ad arrivare: "Niente fuochi di artificio, nessun vanto, ho semplicemente garantito la gestione dell'amministrazione in questa fase di transizione, nella quale non esiste una legge già esecutiva che preveda la soppressione delle Province. Una cosa è certa: l'interesse pubblico non è mai in liquidazione". Lo afferma il commissario straordinario della Provincia di Cagliari, Pietro Cadau, in merito alle dichiarazioni di alcuni esponenti dei Riformatori sardi sull'intervista da lui rilasciata all'Unione sarda, manifestando dispiacere per "il tono violento dei consiglieri regionali che peraltro conosco e stimo da un ventennio". "Gli atti che ho adottato - spiega Cadau precisando che la legge e il decreto di nomina non definiscono il commissario della Provincia di Cagliari un commissario liquidatore - rientrano nelle ordinarie competenze dell'ente, al di fuori di situazioni imprevedibili che richiedono necessariamente atti urgenti. La situazione drammatica in cui versa l'edilizia scolastica è purtroppo davanti agli occhi di tutti, ci sono pesanti rischi per gli alunni e gli operatori scolastici e non intervenire in questo settore sarebbe gravissimo e irresponsabile. Mi sono sempre orientato al pubblico interesse e se non fossero state assunte alcune decisioni, si sarebbe potuto creare una danno sia di carattere generale che erariale, ipotizzando una vera e propria omissione di atti d'ufficio. Liquidare la Provincia senza una legge che stabilisca a chi traferire funzioni e mezzi - aggiunge - creerebbe gravissimi danni e disservizi. E che dire dei 400 dipendenti? Dove dovrebbero essere trasferiti se la Provincia venisse liquidata prima della tanto attesa legge di riordino?" Il decreto di nomina prevede che il commissario straordinario resterà in carica fino all'approvazione della legge di riforma organica dell'ordinamento degli enti locali e "Non credo che possa essere ascrivibile al commissario - conclude Cadau secondo cui la polemica innescata è pretestuosa oltre che inutile - la mancata approvazione della legge da parte del consiglio regionale".