Approda a Cagliari “Una vita da social” la manifestazione nazionale promossa dalla polizia postale, in piazza dei Centomila 600 ragazzi con i giocatori del Cagliari
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CAGLIARI. Oltre 600 studenti delle scuole di Cagliari e della provincia hanno partecipato questa mattina alla campagna educativa itinerante organizzata dalla Polizia di Stato “Una vita da social” dedicata al mondo di Internet, a social network, cyber bullismo, adescamento, sicurezza e violazione della privacy online. Cagliari è stata la terza tappa sarda dopo Olbia e Nuoro.
Gli specialisti della polizia postale di Cagliari hanno spiegato ai ragazzi come comportarsi quando navigano in rete e in particolare come usare i social network, alla luce anche degli episodi di bullismo e di pubblicazione di foto osè di minorenni sul web.
“I ragazzi sono molto interessati al tema ma anche spaventati - ha sottolineato l'ispettore capo della Polizia postale, Roberto Manca - abbiamo cercato di spiegare loro come utilizzare Internet, ma anche altre applicazioni per smartphone spesso usate per auto esibizionismo con diffusioni di foto di ragazzine nude poi fatte girare da compagni o ex fidanzati per vendetta. Sono almeno 15 i casi di cyber bullismo o diffusione di foto osè che stiamo trattando in questo momento. Stiamo assistendo allo stravolgimento dell'uso della tecnologia, che diventa un'arma per la vendetta, un fenomeno che deve essere frenato”.
Particolarmente seguito con curiosità e passione l'intervento dei giocatori del Cagliari, i brasiliani Adryan, Avelar e Nenè che hanno parlato della loro esperienza fornendo consigli utili ai ragazzini.
Proprio Nenè ha raccontato di essere stato vittima di un furto di identità su Facebook, da parte di una persona che aveva aperto un profilo fasullo con il suo nome. L'attaccante rossoblù ha presentato una formale denuncia alla polizia postale.
Ma anche altri giocatori del Cagliari sono stati vittime di casi analoghi, in un caso un calciatore ha anche ritirato la querela perchè il “ladro di identità” era solo un simpatico tifoso. Soddisfatti studenti e insegnanti. “Bisogna parlare dei social network e della rete - ha sottolineato Angela Cosca insegnante della scuola media Rosa di Quartu - serve per informare sia noi che i ragazzi”.
Ha fatto tesoro dei consigli anche Elisa, che frequenta lo stesso istituto: “È stato un incontro molto interessante - ha sottolineato - ci hanno spiegato come usare i social network per evitare sorprese negative. Ci hanno detto di stare attenti su cosa si pubblica in rete, sulle foto e sulle frasi che scriviamo. Hanno fatto anche un sondaggio con noi scoprendo che quasi tutti utilizziamo Internet in maniera sbagliata”.