Insidie e pericoli per i pedoni, storie di quotidiana meleducazione nelle strade cittadine
Signora, già fa a passare . La venditrice ambulante abusiva di detersivi piazza il suo banchetto vicino al marciapiede. Qualche anziano si lamenta perché il piccolo emporio è proprio all'angolo, sulle strisce pedonali. Lei risponde con tono cortese e qualche volta aiuta i pensionati ad attraversare via Is Mirrionis, una strada che ogni mattina si trasforma in una sorta di suq, dove bancarelle di fiori, frutta, verdura e casalinghi invadono la carreggiata e i marciapiedi. In alcuni punti si cammina a stento. «Abito in via Redipuglia - dice Anna Oggiano - convivo con questa situazione da 25 anni, ormai ci sono abituata».
CAMMINARE IN CITTÀ Se non fosse per alcuni marciapiedi disastrati, per la maleducazione di tanti automobilisti e qualche buca di troppo, Cagliari sarebbe la città ideale per muoversi a piedi. Le strade del capoluogo non sono molto ospitali per i ciclisti, ma le difficoltà non mancano anche per chi decide di fare una passeggiata in centro o nei quartieri periferici. Qualche settimana fa l'amministrazione comunale ha dato il via ai lavori per il rifacimento di alcuni marciapiedi e la sistemazione delle strade. Gli operai sono già in azione da qualche giorno.
I MARCIAPIEDI Il poco ambito titolo dei marciapiedi più disastrati spetta a quelli di viale Merello, dove da anni le radici degli alberi hanno sventrato il manto stradale. Un fenomeno che si riscontra in altre importanti strade cittadine come viale Trieste e via Santa Gilla. Stessi problemi anche in viale Buon Cammino, in particolare sul marciapiede a ridosso di viale Fra Ignazio dove si cammina tra mille difficoltà. Ne sanno qualcosa i tantissimi studenti universitari che ogni giorno raggiungono a piedi le facoltà del polo economico giuridico. Ci sono buche gigantesche, aiuole distrutte, blocchi di granito divelti ed erbacce.
LE TRANSENNE Spesso i marciapiedi sono vietati ai pedoni per la presenza di frane o crolli di cornicioni. In queste circostanze il problema si risolve (si fa per dire) sistemando delle transenne, come in via Eleonora d'Arborea. Stessa scena in piazza d'Armi nel tratto tra viale Merello e viale Buon Cammino. Tantissimi pedoni rinunciano ad attraversare la strada e camminano fuori dal marciapiede (transennato da tempo per una serie di piccole frane) sfidando i pericoli del traffico.
LA MALEDUCAZIONE I nemici dei pedoni? Gli automobilisti, ovviamente. La maleducazione dei cagliaritani al volante è stata certificata anche da una recente indagine commissionata da una compagnia di assicurazioni. Per avere la conferma di queste cattive abitudini basta fermarsi a osservare per qualche minuto quanto accade nelle strade ad alta densità di traffico. Attraversare in via Cadello è un'impresa a tutte le ore del giorno. Spesso gli automobilisti non rallentano nemmeno al semaforo vicino all'ingresso del parco di Monte Claro. Pericoli anche viale Merello: di notte la visibilità e scarsa e le auto sfrecciano a velocità sostenuta. Ma la maleducazione raggiunge il top quando i marciapiedi sono invasi dalle auto di qualche cafone in cerca di parcheggio. Scena che si ripete in tutta la città, anche davanti alla caserma dei carabinieri di Stampace.
CANI E PADRONI Benvenuti nel quartiere di merdegani . In tanti nel rione della Fonsarda ricordano la curiosa scritta che fino a qualche anno campeggiava su un muro in via Giudice Guglielmo. Quelle parole poco eleganti sono sparite da un pezzo, ma in tanti giurano che la situazione non è cambiata. Sui marciapiedi ci sono sempre i segni inconfondibili del passaggio dei cani. Non solo alla Fonsarda, ma anche in tante altri parti delle città, in particolare dove non ci sono spazi verdi. «Il problema non sono i cani, ma i padroni - spiega Silvia Secchi dell'associazione cinofila Kerberos - sono convinta che si possa fare molto di più per migliorare. Il cagliaritano quando è controllato rispetta le regole, ma appena può trasgredisce. Noi abbiamo un campo nel centro di Cagliari. Nel nostro spazio tutto funziona alla perfezione, ma fuori non mancano i segni della maleducazione».
CINOFILIA A SCUOLA Secondo Silvia Sechi la situazione può migliorare con un'educazione cinofila adeguata: «Noi facciamo queste attività da tempo, ma serve un cambio di mentalità. Queste cose vanno spiegate ai bambini che frequentano le scuole dell'obbligo. Solo così crescerà una generazione di cittadini sensibile e attenta».
Francesco Pintore
Assicurazione
per risarcire
le vittime
di incidenti
Comune
Raffaela Congiu, una pensionata cagliaritana di 65 anni, aspetta il risarcimento dal 2005. La donna mentre passeggiava in via Monte Sabotino non si accorse della presenza di una buca e cadde rovinosamente. Si fratturò il braccio destro e citò in giudizio il Comune. Sono passati nove anni e la pensionata aspetta ancora. Come lei tanti altri cittadini sono alle prese con contenziosi per cadute causate da buche, marciapiedi disastrati e radici sporgenti.
L'amministrazione comunale qualche mese fa ha stipulato una polizza assicurativa con la Reale Mutua per tutelare le vittime degli incidenti. Un'operazione che costa meno di due milioni di euro (premio assicurativo).
«L'ufficio assicurazioni è stato appositamente preposto all'istruzione delle pratiche - si legge nel sito internet del Comune - al loro avanzamento e a fornire all'utenza tutta l'assistenza necessaria».
Per le richieste di risarcimento bisogna compilare un modulo e segnalare il tipo di incidente. «Dovrà essere descritta la dinamica del sinistro, indicati i danni subiti - si legge nel sito - anche tramite la presentazione di certificati medici rilasciati dal pronto soccorso, fotografie del luogo del sinistro, fatture e preventivi di spesa per la riparazione dei danni ai mezzi coinvolti e per le eventuali spese mediche sostenute e quant'altro inerente all'accaduto».
Nel caso di danni provocati da perdite della rete idrica e fognaria la richiesta di risarcimento dovrà essere indirizzata ad Abbanoa.