Cronaca
Caritas, presentati i dati sull'immigrazione in Sardegna. La popolazione straniera iscritta all'anagrafe nell'isola supera i 35 mila abitanti. Don Marco Lai: "In Sardegna, soprattutto a Cagliari, l'accoglienza è superiore". E gli arrivi degli immigrati compensano il basso livello di nascite.
CAGLIARI - La Caritas Sardegna presenta il XXIII rapporto sull'immigrazione. Molti i dati significativi che riguardano l'incidenza degli stranieri nelle singole province, il numero di permessi di soggiorno e il saldo migratorio.
I dati. La popolazione straniera iscritta nelle anagrafi comunali dell'Isola è di 35.610, per il 60% donne. La comunità più numerosa è quella romena, seguita da quella marocchina, senegalese, cinese e ucraina. Cagliari e Olbia-Tempio sono le aree che assorbono la maggior parte della popolazione straniera, con quasi 20 mila presenze in tutto.
La Sardegna è comunque fra le ultime realtà regionali per presenze: solo lo 0,8% di tutti gli stranieri residenti in Italia è accolto in Sardegna. Il saldo migratorio riesce a compensare quello naturale, negativo da diversi anni: il rapporto tra le nascite e i decessi infatti si attesta a -3.182, mentre il saldo migratorio si attesta a + 5.715.
Alla presentazione del rapporto Oliviero Forti, responsabile dell'ufficio immigrazione della Caritas italiana. ha affermato: "Le dinamiche in Sardegna sono simili a quelle su scala italiana. Chiaramente però i numeri sono più contenuti". "La crisi e i diritti umani sono il leitmotiv di questo XXIII rapporto sull'immigrazione", ha commentato don Marco Lai, che dirige la Caritas in Sardegna. "Da una parte si può percepire quanto la crisi alimenti la resistenza verso i diritti civili e sociali di integrazione da parte della popolazione residente, ma dall'altra ci si accorge quanto la popolazione immigrata sia una risorsa. Emerge poi il fatto che in tempi di deprivazione gli immigrati hanno una capacità di adattamento straordinario".
Lai approfitta per fare una quadro della realtà di Cagliari. "Gli immigrati hanno un'accoglienza superiore rispetto ad altre aree italiane, perché solo noi garantiamo, appena gli immigrati escono dai Cspa-Cara (Centro di primo soccorso e accoglienza) di Elmas, un ulteriore alloggio, in attesa dei titoli di permanenza e di viaggio". Per questo "la protesta di questi mesi in via Roma, sotto i portici del comune di Cagliari, è stata una forzatura rispetto ad aspettative che in questo momento da nessuna parte in Italia si può garantire".