Rifugiati, e ora parte la sfida dell'accoglienza - Le associazioni: pronti a dare una mano nella gestione del centro
Il flusso di arrivi di disperati in fuga da zone di guerra è continuo. Anche in città, si è visto. Come affrontare il problema? «Certo non è pensabile farlo con fondi comunali», spiega Fabrizio Rodin, consigliere Pd e presidente della Commissione politiche sociale.
Chi, dopo lo sbarco e la permanenza nel Cpa di Elmas, ottiene lo status di protezione internazionale, affronta una fase di 20/30 giorni in cui non può più stare nel Cpa finché il poligrafico di Stato stampi il permesso di soggiorno, ottenuto il quale avranno gli stessi diritti dei cittadini italiani. Certo, anche quello a una casa: ma facendo la fila come tutti, mettendosi in graduatoria.
POSTI LETTO Nell'attesa, questi futuri cittadini dove dormono? A Cagliari, dice il Comune, con le risorse regionali per l'emergenza umanitaria Nord Africa i rifugiati sono stati alloggiati in albergo: il Quattro Mori, in via Angioy. La prima settimana di conto, però, dice Marco Mameli per le associazioni Presidio di viale Trento, Css, Comitato 16 novembre e Consumatori Sardegna, «l'abbiamo pagata di tasca noi e il Comune s'è mosso solo dopo una settimana». Ottenuto il permesso di soggiorno, l'ospitalità alberghiera è stata confermata solo per le donne, mentre è cessata per gli uomini, che da quel momento si sono ritrovati per strada, immersi in una realtà che, racconta Federica Caso, «non hanno gli strumenti per decifrare», ostacolati da barriere culturali e linguistiche. «È stato garantito loro anche l'accesso al servizio mensa presso il Centro comunale della solidarietà in viale Sant'Ignazio», ricorda il Comune, nonché l'iscrizione all'anagrafe.
IL MINISTERO Il Comune, su questo fronte lavora in accordo con Prefettura, Provincia e Caritas. Un mese fa, il ministero dell'Interno (con una circolare del dipartimento Libertà civili e immigrazione) ha invitato le prefetture a individuare strutture per l'accoglienza e stipulare convenzioni da 30 euro al giorno per pulizia, biancheria, vestiti, igiene e 2,50 euro al giorno in contanti. «Noi associazioni siamo pronte ad aiutare a gestirlo», apre Meloni. (m. n.)
Immigrati,
uno sportello
on line
Mediazione culturale
Uno sportello on line di mediazione culturale capace di integrare gli interventi del Centro provinciale di accoglienza per cittadini stranieri di via Cadello. È quanto prevede il progetto “Sistema integrato di mediazione interculturale - Sim”. L'obiettivo dell'iniziativa è migliorare la fruibilità dei servizi di mediazione culturale. Sul sito www.simsardegna.it è possibile registrarsi e richiedere on line l'intervento del mediatore. L'utente potrà visualizzare l'elenco dei mediatori e il curriculum, prenotare e ottenere un colloquio, porre un quesito e ottenere la soluzione, scaricare i materiali messi a disposizione da ogni mediatore attraverso un apposito motore di ricerca. I destinatari del progetto sono i cittadini di Paesi terzi residenti o domiciliati nel territorio sardo e i soggetti pubblici e privati che operano nel settore dell'assistenza agli stranieri.