Il dirigente del Verde pubblico convocato dal direttore generale

Niente interviste, niente telefonate: nessun contatto con la stampa per Claudio Papoff, dottore agronomo e dirigente comunale del Verde pubblico, autore di una lettera quantomeno inconsueta. Doveva fissare ai dipendenti gli obiettivi da raggiungere entro il 2014, ma tra ramanzine politicamente scorrette, termini sopra le righe, accuse nemmeno troppo velate di assenteismo e lassismo ha provocato un putiferio.
DAL DIRETTORE Ieri mattina Papoff è stato convocato dal direttore generale del Comune, Maria Cristina Mancini. Top secret, ovviamente, i contenuti del colloquio. Certo la vicenda, che da giorni costituisce l'argomento principale di conversazione negli uffici comunali, rappresenta una patata bollente per l'amministrazione.
INTERROGAZIONE Se ne parlerà presto ufficialmente in Consiglio per effetto di un'interrogazione urgente presentata ieri dal consigliere Enrico Lobina (Federazione della sinistra) e indirizzata al sindaco Massimo Zedda e agli assessori al Personale (Anna Paola Loi) e al Verde pubblico (Paolo Frau), ai quali viene chiesto se ritengano «opportuni o inopportuni i toni e termini» utilizzati «nei confronti dei lavoratori a cui è indirizzata» e se intendano «prendere provvedimenti conseguenti e quali». Lobina, della lettera di Papoff, boccia il lessico («iracondo, a tratti volgare e offensivo», inadatto a «un documento ufficiale), il fatto che dia del tu ai dipendenti accusandone la gran parte di essere dei perditempo, l'accenno al numero, «giudicato eccessivo, di permessi 104 e di salute» e altri passaggi. Nell'interrogazione, il consigliere ricorda che tra le abilità richieste a un dirigente vi è «quella di saper inibire le pulsioni personali a beneficio dei bisogni organizzativi e del gruppo».
COMMISSIONE La questione, è facile immaginare, sarà al centro dell'incontro fra Rsu e Commissione consiliare al Personale, che giusto ieri quest'ultima ha convocato per martedì. Il sindacato aziendale, per bocca di Nicola Cabras (componente del direttivo della Cgil), ha già stigmatizzato i toni irrituali usati dal dirigente nei confronti dei lavoratori e il fatto che risultano indefiniti gli obiettivi da conseguire entro il 2014 e in base ai quali verrà valutato l'operato dei dipendenti ed erogata (o negata) l'indennità di produzione.
SUL WEB Diversi lettori ieri hanno commentato la notizia sul sito internet unionesarda.it: una buona parte elogia i toni bruschi usati da Papoff e che di dirigenti come lui, in Italia, «ce ne vorrebbero di più».
Marco Noce