Nel nuovo Consiglio regionale della Sardegna c'è posto solo per tre donne: Zedda, Forma e Pinna. Le elezioni del 2009 ne avevano portate in aula 7.
La nuova legge elettorale fa scendere gli onorevoli sardi a quota sessanta. La vittoria di Francesco Pigliaru, con il 42,4%, assicura 36 caselle ai partiti di centrosinistra, forti del premio di maggioranza scattato dopo la soglia del 40% (sono stati assegnati tre posti in più). Il centrodestra di Cappellacci (uscito dalle urne con il 39,6%), invece, ha preso 24 posti. Fuori dai giochi Mauro Pili e Michela Murgia, con le altre minoranze.
Quote rosa - Tanti i sindaci, poche le donne, solo tre le neoelette che siederanno sugli scranni del palazzo del Consiglio regionale di Cagliari: Alessandra Zedda, cagliaritana, assessore uscente alla Programmazione e al Bilancio, Daniela Forma, di Borore, presidente del Consiglio provinciale di Nuoro, e il sindaco di Guspini Rossella Pinna, arrivata con il premio di maggioranza. Il dato non è da sottovalutare, anche perché le elezioni del 2009, che videro vincitore Ugo Cappellacci, ne avevano portate in aula solo 7 di donne.
I posti della maggioranza - Il primo cittadino di Sassari, Gianfranco Ganau sbanca in tutta l'isola, prendendo 9.700 preferenze, che potrebbero portarlo sullo scranno più alto del palazzo di via Roma, quello del Presidente dell'Assemblea. Le conferme degli uscenti riguardano Cesare Moriconi, Lorenzo Cozzolino, il capogruppo uscente Giampaolo Diana, Franco Sabatini, Pietro Cocco, Gavino Manca, Antonio Solinas e Luigi Lotto. Entrano in via Roma, l'ex assessore della Provincia di Cagliari, Piero Comandini e Walter Piscedda, sindaco di Elmas, Gigi Ruggeri (pediatra ed ex sindaco di Quartu Sant'Elena), Sandro Collu, sindaco di Sanluri (paese di Renato Soru), Giuseppe Meloni, sindaco di Loiri Porto San Paolo, Salvatore Demontis (assessore a Sassari) e Mario Tendas, vicesindaco di Solarussa e Roberto Deriu, presidente della Provincia di Nuoro. Sel entra con 4 consiglieri: l'uscente Daniele Cocco, poi il consigliere Francesco Agus, il segretario regionale Luca Pizzuto ed Eugenio Lai o Nicola Comerci.
I Rossomori entrano in Consiglio con due medici, Emilio Casula e Paolo Zedda. Per l'Upc l'unico consigliere regionale eletto è Pierfranco Zanchetta in Gallura, Augusto Cherchi e Pier Mario Manca rappresenteranno il Partito dei Sardi, la Sinistra sarda sarà rappresentata da Fabrizio Anedda. C'è attesa per gli eletti che saranno determinati dal complesso calcolo dei resti.
I posti dell'opposizione - Il presidente della Regione uscente, Ugo Cappellacci guiderà un'opposizione formata veterani del Consiglio regionale. Fa il pienone a Nuoro il capogruppo uscente di Forza Italia Pietro Pittalis, eletto con 7.153 voti, così come si conferma leader del centrodestra in Ogliastra Angelo Ivano Stochino, eletto con 4.759 voti.
A Cagliari due conferme ed un volto nuovo: l'ex assessore Alessandra Zedda prende 5.425 voti, prima degli eletti. Dopo di lei la new entry Stefano Tunis, 41enne direttore dell'Agenzia del Lavoro con 5.356 voti e la conferma di Edoardo Tocco, 3.905 voti. A Sassari la conferma di Antonello Peru e l'ingresso nel palazzo di via Roma dell'ex sindaco di Alghero Marco Tedde. Nel Medio Campidano entra Nicola Cau, sindaco di Furtei, mentre Ignazio Locci è il rappresentante della provincia del Sulcis. Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci è l'unico rappresentante di Fi per la Gallura.
Nella provincia di Oristano entra l'assessore dell'agricoltura uscente, Oscar Cherchi con 3487 voti di preferenza. Conferme invece per i decani della politica sarda, il leader dell'Udc Giorgio Oppi, che sbanca Cagliari, e Mario Floris, leader dell'Uds. Con l'Udc entrano Andrea Biancareddu, assessore uscente dell'Ambiente, che sbanca la Gallura con 4.043 voti, e Gigi Rubiu, che nel Sulcis ha preso 3.998 voti. C'è da assegnare il quarto posto, tra il direttore dell'Anci Umberto Oppus e un altro resto.
Tre i consiglieri che dovrebbero essere assegnati ai Riformatori sardi: il coordinatore regionale Michele Cossa, Pietrino Fois e Luigi Crisponi, assessore uscente del Turismo, in ballottaggio con Franco Mula. Il quarto dei Riformaori potrebbe essere Attilio Dedoni, capogruppo uscente. Due i consiglieri per il Psd'Az: l'uscente Cristian Solinas a Cagliari e Pietro Moro a Sassari.
Uno per Fdi, in ballottaggio tra Matteo Sanna e Gianni Lampis. I dati definitivi sugli eletti, per il complicatissimo calcolo dei resti percentuali raggiunti nei diversi collegi, si conosceranno solo oggi in tarda mattinata.
Chi non ce l'ha fatta - Numerose anche le bocciature uscite dalle urne per assessori uscenti e consiglieri del centrodestra. Tra le vittime delle urne gli assessori uscenti della Giunta Cappellacci, Mariano Contu (Lavoro) e Simona De Francisci (Sanità), entrambi di Forza Italia. Poi Ignazio Artizzu (Fi), che nella scorsa legislatura aveva preso oltre 10mila voti, Nello Cappai (Udc), Alberto Randazzo (Fi), Onorio Petrini (Fi) indagato nell'ambito dell'inchiesta sui fondi ai gruppi, Gianfranco Bardanzellu (Fi), Claudia Zuncheddu, uscita da Rossomori e candidata con Sel, Franco Pisano (Riformatori).
Niente quorum per Pili, Murgia, Divias e Sanna - «Non ci fermeremo», recitano quasi in coro Michela Murgia, Pier Franco Devias e Gigi Sanna, rispettivamente candidati alla presidenza della Regione sarda con Progetto Sardegna (10,30%), Fronte indipendentista Unidu (1,03%) e Movimento Zona Franca (0,82%). Mentre Mauro Pili (Unidos), che ha raccolto il (5,72%), con voti praticamente personali, affida a facebook il ringraziamento ai candidati ed agli elettori.
«Vorrei dirvi: l'urlo della vostra coscienza vale più di qualsiasi vittoria», scrive il deputato. «Abbiamo combattuto per un'ideale, per un progetto. Non ci siamo e non mi sono soffermato un solo attimo a pensare se ciò fosse conveniente per me o per noi, ho creduto, come credo, che la nostra terra e il nostro popolo meriti maggiore rispetto e più libertà. Per questo abbiamo speso passione e coraggio. Per questo vi dico grazie».
«Abbiamo contrastato, da soli e contro tutti - prosegue Pili -, i nemici veri della Sardegna, quelli di dentro e quelli di fuori. Abbiamo rigettato il bavaglio che volevano a tutti i costi imporci, con il silenzio e l'inganno, con l'arma più vile della propaganda. Hanno tentato in tutti i modi di fermarci. Non ci sono riusciti. Ci sarà tempo per analizzare i risultati, per decidere come portare avanti la nostra sfida di libertà. Lo faremo presto e senza indugio alcuno. A Giulia, invece, vorrei dire che noi non ci dimenticheremo di te, e che lotteremo con te e per te, per ridarti la speranza», conclude riferendosi ad una giovane donna gravemente ammalata, operata ben 18 volte, che ha incontrato in un centro di cura nel suo pellegrinaggio in giro per la Sardegna.