Francesco Pigliaru nuovo governatore della Sardegna dopo una campagna elettorale vissuta controvento. Ora deve mantenere la promessa e nominare una giunta di assessori in grado di cambiare la Sardegna
Ha vinto lui, Francesco Pigliaru. Anzi ha vinto due volte, perché in questa campagna elettorale ha dovuto viaggiare controvento. Il centrosinistra ha puntato su di lui solo a fine dicembre, dopo il siluramento della Barracciu. Pigliaru ha vinto con l’immagine della competenza, senza mai alzare i toni del confronto con un avversario, Cappellacci, che nel corso dei giorni sembrava sempre più nervoso. Ha vinto Pigliaru in appena un mese e mezzo di campagna elettorale, perché la Regione ha anticipato anche la data del voto per dare meno tempo al centrosinistra. Ha vinto pur non essendo un personaggio conosciutissimo in molte parti dell’isola, pur essendo accusato di non essere un fenomeno come comunicatore. Ha vinto con toni bassi accompagnati da contenuti, forse è stata decisiva una mossa: ha annunciato una giunta regionale che sarà composta non da uomini scelti dai partiti, ma da tecnici fortemente competenti nella loro materia. Per questo adesso è atteso dalla prova vera, quella del cambiamento di una Sardegna ferita soprattutto dalla disoccupazione. Servirà prima di tutto un assessore ai Trasporti competente, per risolvere i problemi di collegamento che ancora penalizzano fortemente i sardi. E una svolta in settori strategici come la sanità, dove le lottizzazioni sinora sono state fortissime. Pigliaru il silenzioso ha vinto anche contro l’ombra della ricandidatura di alcuni indagati del Pd, che lui da subito non aveva gradito. Ha vinto perché l’isola ha avuto voglia di cambiare. Ora potrà governare la Sardegna con a fianco un governo nazionale guidato da Renzi e con Zedda sindaco del capoluogo sardo. Egemonia centrosinistra, occasione irripetibile: la gente adesso si aspetta le vere risposte.