Finisce l’era Cappellacci alla guida dell’isola: “Ci prepariamo ad un'opposizione corretta ma allo stesso tempo dura. Avanti per la nostra strada ma in una veste diversa” ha affermato il governatore uscente, “da domani politica con passione a favore della Sardegna e dei sardi: domani come ieri”.
CAGLIARI - Ugo Cappellacci abbandona Villa Devoto e passa a Francesco Pigliaru il testimone di governatore dell’isola. Pochi punti percentuali hanno separato i due principali pretendenti allo scranno di massimo rappresentante della Sardegna. “Non mi voglio nascondere dietro costruzioni artificiose per giustificare una sconfitta” ha detto l’ex governatore, “abbiamo perso, ma questo non ci fa cambiare di un millimetro le nostre posizioni: non modifica la passione e la voglia di combattere per la nostra Sardegna”.
Cappellacci, visibilmente emozionato, è stato accolto da applausi e cori al suo arrivo al quartier generale di via Dante verso le 17,50. “Siete tanti e vorrei ringraziare ciascuno di voi” ha detto ai giovani che lo acclamavano, “ho gratitudine e riconoscenza per qualcosa di veramente grande che mi avete dato e porterò sempre nel cuore”.
Riconosce la sconfitta, “Non è andato storto niente: i sardi hanno deciso e hanno fatto un’altra scelta”, e si dice pronto a dare battaglia in quella veste che da domani lo vedrà all’opposizione: “Noi saremo ancora qui a combattere per la Sardegna, per quelle battaglie storiche che abbiamo fatto in coscienza, pensando fosse giusto fare”. Proponendosi come sentinelle: “Ci prepariamo ad una opposizione corretta ma allo stesso tempo dura. Al primo posto ci sono la Sardegna e l’interesse dei sardi: il governo nazionale e regionale dovranno rispondere di questo, noi saremo delle sentinelle”.
Oltre ad un forte astensionismo, che Cappellacci definisce “un segnale forte dato alla politica, figlio dell’epoca difficile in cui ci troviamo: dobbiamo impegnarci per riavvicinarla ai cittadini”, un ruolo di “disturbatore” potrebbe essere stato giocato anche da Mauro Pili. Il parlamentare ex Pdl, raccogliendo il 6% delle preferenze dei sardi, potrebbe avere pescato voti che sarebbero potute confluire nel centrodestra.
A proposito il governatore uscente, alla domanda “vorrebbe lanciare un messaggio a Pili?” attacca: “Non credo ci sia niente da lanciare a Mauro Pili perché si giustifica da solo: politicamente parlando è salito su una torre e credo si sia lanciato. Ne abbiamo parlato fin troppo, non credo ne valga la pena”.
Al suo successore, con cui si è prontamente congratulato, dice: “Non lo aspetta vita facile, noi cercheremo di fare la nostra parte: a lui gli auguri di poter portare risultati per l’isola, anche se non credo né nel loro progetto né nella possibilità di avere stabilità di governo. E’ sostenuto da 11 liste e immagino già quale sarà lo scenario”.
Eleonora Vacca