Priorità a istruzione, lavoro, giovani e snellimento della burocrazia. Il neo-presidente della Regione, Francesco Pigliaru, promette un quinquennio di 'rinascita' per l'isola: "Abbiamo tante cose da fare. Il mondo è cambiato, molti elettori del centrodestra hanno voluto scommettere votando il mio programma".
CAGLIARI - E' felice e a tratti appare sbalordito dalla vittoria, Francesco Pigliaru, mentre arriva a piedi nel suo headquarter di via Bottego. "Torniamo sul marciapiede, non vorrete mica farvi investire?", queste le prime parole che dedica ai ragazzi del suo staff mentre lo abbracciano.
Mezzo minuto dopo, subito la prima conferenza stampa da vincitore, via la giacca, basta la classica camicia bianca. "Abbiamo vinto con uno straordinario entusiasmo, realizzeremo tutto ció che abbiamo promesso in campagna elettorale. Priorità a giovani, istruzione, disoccupati e burocrazia. Il nostro programma è sempre stato chiarissimo", dice Pigliaru, "i miei avversari hanno fatto proposte assurde e irricevibili, molti sardi di centrodestra mi hanno votato. Chiederemo subito al governo nazionale un allentamento dei vincoli del patto di stabilità, sorattutto per i fondi destinati alla ricostruzione post alluvione. Faremo tornare i giovani sardi competenti che oggi lavorano all'estero, per portare nell'isola le loro alte competenze. Sarò il presidente di tutti, soprattutto di chi si è astenuto".
Non manca un saluto a distanza a Matteo Renzi, "mi ha chiamato per farmi gli auguri, una telefonata rapida, è molto impegnato", riconosce a Cappellacci l'onore delle armi, "mi ha fatto i complimenti con la massima cordialità", ma bolla, forse per l'ultima volta, il quinquennio della giunta di centrodestra come "inconcludente". Pigliaru boccia il Pps (piano paesaggistico) approvato da Cappellacci, promettendo di metterci subito mano, "le delibere dell'ultimo minuto non hanno molto valore, ci penseremo noi a rimettere a posto anche questa cosa".
Capitolo-giunta, Pigliaru è netto: "Sarà all'altezza del momento straordinariamente importante che vive la Sardegna, ho qualche nome in mente ma per il momento non lo comunico". E l'ultimo pensiero da nuovo presidente della Sardegna Pigliaru lo dedica "alle realtà straniere, come molti paesi del nord Europa, per far ripartire l'economia sarda guarderemo a quei modelli floridi di sviluppo".
Paolo Rapeanu