La Digos indaga sulla «attività di strumentalizzazione e disinformazione» che «esponenti dei movimenti estremisti locali» avrebbero attuato nei confronti dei rifugiati provenienti da Paesi africani che da un mese dormono per protesta davanti al Municipio e venerdì scorso hanno dato vita a una manifestazione non autorizzata occupando per oltre cinque ore l'incrocio fra via Roma e largo Carlo Felice.
Lo ha reso noto ieri la Questura, in un comunicato nel quale si dà conto dell'esito dell'incontro fra i migranti e rappresentanti dei servizi sociali del Comune, dello Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati), Provincia e Caritas, presieduto dal questore Filippo Dispenza.
Proprio lo Sprar, che apre possibilità di un inserimento abitativo e sociale per coloro che ne facciano richiesta, è stato al centro della riunione. Ai migranti è stata ribadita, spiega la Questura, «l'insussistenza di particolari provvidenze individuali, in corrispettivo monetario, provenienti dall'Unione Europea in favore dei singoli cittadini stranieri». Soldi presunti, finiti al centro delle rivendicazioni di una ventina di rifugiati che, reclamando appartamenti individuali e posti di lavoro, hanno rifiutato la disponibilità di posti letto sia da parte dell'associazione Presidio di viale Trento che da parte della Caritas.