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Seggio 527, piazza Falchi, cuore di Sant'Elia: vince Cappellacci, che addirittura stacca Pigliaru di quattro punti. Il governatore uscente colleziona il 45,19 per cento dei voti, in tutto 141. Il Professore si ferma a 128 preferenze: 41,03 per cento. Ma è anche la terza posizione a sorprendere. Non c'è Michela Murgia e la sua Sardegna possibile (15 voti in tutto, 4,81 per cento) ma Mauro Pili. Il parlamentare di Unidos raccoglie l'8,33 per cento dei voti (26). La storia recente del seggio - quella delle Comunali del 2011, ad esempio - parla di un centrodestra con percentuali bulgare (67,1 per cento contro il 20,9 della sinistra). Dunque, nella vittoria, c'è da registrare comunque una forte flessione.
Ma la vittoria di Cappellacci non è generalizzata, a Sant'Elia. Nel seggio a fianco, il 526, Pigliaru supera di poco quota 50 per cento. Mentre il governatore uscente non raggiunge nemmeno il 30. Percentuali identiche a quelle registrate nel centro storico, terreno di conquista per Pigliaru. Il seggio 105 è quello di Castello: Pigliaru ha il 50,66 per cento dei voti, 231 in tutto. Quelli di Cappellacci sono in tutto 135, il 29,61 per cento. Buon risultato per Michela Murgia, che prende il 14,69 per cento dei voti: numeri superiori a quelli generali per la candidata di Sardegna possibile.
E Pirri? Seggio 607, siamo in via Italia: vince Pigliaru con il 42,73 per cento, grazie a 197 voti di preferenza. Ugo Cappellacci si ferma a 174 voti, il 37,74 per cento. Michela Murgia al 13,23 per cento, Mauro Pili al 5,21. Il discorso non cambia se ci spostiamo in via Milano e dintorni, buona borghesia cagliaritana. Pigliaru distacca Cappellacci di quasi nove punti: 43,51 per cento a 34,86 per cento. Murgia qui va ancora meglio che a Castello: 16, 35 per cento.
Michele Ruffi