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Con l'abbassarsi dei parametri, già da domani l'acqua potrebbe tornare potabile. A Elmas l'emergenza è rientrata ieri, verso le 13, quando i tecnici di Abbanoa hanno rilevato un valore di cloriti più basso di quanto consentito dalle norme per l'uso potabile. Nella lista nera rimangono ancora Cagliari, Quartu, Quartucciu, Selargius, Monserrato e Maracalagonis. Nei Comuni l'acqua sarà utilizzabile anche per uso diretto (minestroni, caffè e tè) tra due giorni, quando i valori saranno a norma in tutta la rete.
Ieri in città i tecnici di Abbanoa hanno tenuto sotto stretto controllo i punti di prelievo. In alcune zone i rilevamenti hanno dato esito positivo. «Nell'area vasta di Cagliari raccogliamo circa 3.500 campioni di acqua all'anno», spiega Antonio Deidda, chimico farmaceutico dell'ente gestore del servizio idrico. Un compito non semplice considerando la quantità di acqua (177 mila metri cubi) erogata ogni giorno dagli impianti di San Michele, Simbirizzi, Corongiu e Sestu. «Abbiamo dei punti fissi per i test che corrispondono alle fontanelle pubbliche. Ci sono poi i rilevamenti al contatore o nei punti prestabiliti». Considerando che il limite imposto dalla legge è di 0,70 milligrammi per litro - un valore più basso rispetto alla Francia (1,2) - in molte zone del capoluogo l'emergenza è già rientrata come nei potabilizzatori di San Michele e Simbirizzi, in via Crespellani, via Tagliamento. Stesso discorso a Selargius in via Dei Glicini, al Policlinico di Monserrato e a Elmas. In città (in via Napoli), a Quartu (via Vico e al Margine Rosso), a Selargius (via San Nicolò), a Quartucciu e a Maracalagonis lo standard dovrebbe rientrare domani.