Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Affluenza in netto calo: vota solo il 52 per cento

Fonte: L'Unione Sarda
17 febbraio 2014

- Mancano all'appello oltre 222mila elettori rispetto al 2009

 

Il primo verdetto è quello scritto dalla crisi della politica, dal disincanto. E forse dalla primavera in anticipo. Solo il 52,23 per cento dei sardi ha votato per le Regionali: è il dato fissato alla chiusura delle urne delle 22 di ieri, ed è quello definitivo perché stavolta le operazioni di voto si sono concentrate solo nella giornata di domenica.
Sono cifre che disegnano un crollo della partecipazione al voto. Nel 2009 l'affluenza finale era stata del 67,57 per cento. E meno di dodici mesi fa, in occasione delle Politiche, anche qualcosa in più: 68,32. Mancano all'appello, rispetto alle Regionali precedenti, oltre 222mila elettori.
SCRUTINIO ALL'ALBA Stamattina le sezioni elettorali riapriranno alle 7 per lo spoglio delle schede. Al di là delle prime riflessioni sul calo dell'affluenza, tutte le attenzioni sono ora dedicate alla sfida tra i candidati governatori. In corsa, com'è noto, l'uscente Ugo Cappellacci (centrodestra) e gli sfidanti Francesco Pigliaru (centrosinistra), Michela Murgia (Sardegna possibile), Mauro Pili (Coalizione del popolo sardo), Pier Franco Devias (Fronte indipendentista unidu) e Gigi Sanna (Movimento Zona Franca).
Le previsioni sui tempi dello scrutinio dicono che, a meno che non si verifichi un testa a testa sul filo del voto, verso la tarda mattinata si dovrebbe avere un'idea piuttosto precisa sul nome del nuovo presidente della Regione. Per poi arrivare, nel corso della serata, alla definizione di tutto il Consiglio regionale, con i nomi degli eletti.
I DATI NEI TERRITORI Tra gli otto collegi elettorali, che corrispondono alle Province (benché queste siano in via di superamento), è Nuoro quello in cui si registra la maggiore assiduità: 56,54 per cento, seguito da Sassari col 55,23. Al terzo posto l'Ogliastra, col 55,68.
Resta leggermente al di sopra della media regionale anche la Gallura, che fa segnare il 52,27. Sotto la media, invece, si trova anzitutto la circoscrizione di Cagliari, col 51,38 per cento. In tre collegi si scende addirittura sotto la metà: Oristano (49,71), Sulcis (48,83) e in coda a tutti il Medio Campidano (46,92).
Tra le città principali, Cagliari è al 53,44 per cento, Sassari al 54,55, Quartu al 48,88. Olbia non supera il 47,32 e Oristano il 51,49, mentre Nuoro si colloca al 58,92. Battuta di un soffio da Tempio, che tocca il 58,97.
L'ANALISI Nel 2009, quando le elezioni erano spalmate su un giorno e mezzo, appena il 44,9 per cento aveva votato domenica. Quindi un rimanente 22,6 aveva atteso la seconda giornata. Del resto, fino alle Politiche dello scorso anno siamo sempre stati abituati a consultazioni estese al lunedì (tranne rare eccezioni). Non è escluso che qualcuno sia stato colto di sorpresa dalla primissima applicazione della nuova regola, dettata dalla spending review .
Ma è probabile che questa causa dell'astensionismo, se sussiste davvero, sia solo aggiuntiva a quella principale: la crescente ostilità verso la politica (parlare di disaffezione appare ormai riduttivo). Fenomeno evidente in tutte le ultime tornate elettorali, in Sardegna come nel resto d'Italia. Magari ci si è messa di mezzo la splendida giornata di sole. Ma l'alibi meteorologico non è che un altro modo per definire il disinteresse.
POLITICA ALLA SBARRA Viene spontaneo pensare che abbiano pesato assai anche le inchieste sul Consiglio regionale, con oltre sessanta onorevoli, di tutte le parti politiche, indagati per l'uso dei fondi dei gruppi. E poi c'è da ricordare l'assenza, a queste elezioni, di un candidato a Cinque Stelle: un anno fa alla Camera il Movimento di Grillo aveva addirittura superato centrosinistra e centrodestra, toccando il 29,73 per cento.
Chiunque risulti vincitore, oggi, insieme ai problemi già noti (la disoccupazione, i trasporti, la dispersione scolastica, lo spopolamento), dovrà porsi anche questo obiettivo: cosa fare per ritornare a essere davvero il presidente di tutti i sardi, e non solo della metà.