Perché a Elmas l'acqua non è potabile e ad Assemini sì? E perché a Sinnai e a Settimo l'acqua è buona, mentre a Maracalagonis no?
La spiegazione è semplice: ad approvvigionare d'acqua il Cagliaritano sono tre diversi laghi artificiali (l'invaso del Simbirizzi è di fatto un “serbatoio”, rifornito con acqua prelevata altrove), e il problema che ha portato alla firma delle ordinanze da parte dei sindaci riguarda solo città e paesi ai quali giunge l'acqua dal Mulargia, e ora provvisoriamente dal Cixerri (piuttosto inquinato). Sono proprio i sette Comuni in cui è stato istituito il divieto di utilizzo della risorsa idrica per scopi alimentari.
Molti paesi che si trovano nella parte orientale dell'hinterland esteso del capoluogo si approvvigionano da Donori, quindi non hanno niente a che fare col problema che si è verificato nell'acqua immessa nella condotta che giunge dal Mulargia, e ora dal Cixerri. Per lo stesso motivo, anche nel Parteolla non c'è alcuna precauzione da prendere. A Maracalagonis, invece, è in vigore il divieto dell'utilizzo per scopi alimentari: tra l'altro, è l'unico dei sette Comuni che ieri sera non aveva ancora pubblicato la notizia sul proprio sito istituzionale.
Nella parte ovest dell'hinterland cagliaritano, diverse località sono invece servite con acqua prelevata dal bacino del Bau Pressiu, quindi non è necessaria alcuna limitazione al suo utilizzo. È ad esempio il caso di Assemini, ma non di Elmas, malgrado siano vicinissimi. (l. a.)