"A Buoncammino il 60% dei detenuti sconta reati riguardanti la coltivazione o lo spaccio di mairjuana". Lo afferma l'associazione Socialismo Diritti e Riforme, da anni impegnata nelle carceri sarde.
“La sentenza della Corte Costituzionale, che ha cancellato la legge Fini Giovanardi per illegittimità costituzionale, conferma la necessità di trovare soluzioni alternative per il recupero dei tossicodipendenti, negando tale ruolo alla detenzione. Evidenzia inoltre l’obbligo per il legislatore di non creare mostri giuridici e offre notevoli spunti di riflessione”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, sottolineando che “la bocciatura della legge corrisponde a un’autentica svuota carceri”.
“La consapevolezza che la maggior parte del peso ricadrà sui Magistrati e sui Giudici – osserva – non può far dimenticare che, per quanto riguarda il carcere di Cagliari, la problematica riguarda direttamente per spaccio o indirettamente per coltivazione di marijuana non meno del 60% degli attuali detenuti, circa 200 persone. Numeri che fanno pensare alla qualità delle norme approvate negli ultimi dieci anni”.